La borsite trocanterica è la più comune borsite dell’anca. Può essere dovuta a cause diverse: a contusioni, a processo infiammatori, a condizioni croniche.
La borsite trocanterica (dell’anca)
Trocantere è una prominenza ossea presente sul femore. Borsite è un processo infiammatorio della borsa sierosa di un’articolazione.
La borsa trocanterica si trova al lato del femore ed è una piccola sacca (sacca di solito presente là dove i muscoli o i tendini o scorrono su di un osso) la quale contiene un fluido la cui funzione principale è di proteggere i tessuti dalle compressioni e dalle frizioni.
La borsite trocanterica, detta anche trocanterite, borsite del gran trocantere, entesite trocanterica, è una patologia infiammatoria della bursa synovialis (la cd borsa trocanterica) ed è dovuta sopratutto a cause traumatiche o funzionali incidenti sullo stesso trocantere.
Lo scopo della bursa synovialis e quello di prevenire la frizione tra il grande troncatere ed un tessuto chiamato banda ileo tibiale – ilio tibial band (ITB). Questo tipo di borsite è una condizione in cui è irritata ed infiammata la bursa trocanterica.
Possono provocare la sua infiammazione sia un’eccessiva frizione o compressione, sia uno stress eccessivo, sia un colpo diretto alla bursa synovialis .
Come abbiamo detto può essere dovuta anche ad una frizione ripetitiva dell’ITB con la bursa, come succede nei corridori di lunghe distanze.
Segni e sintomi della borsite trocanterica
Una persona che soffre di una borsite dell’anca, avverte un dolore sopra l’area della bursa synovialis, ma – nei casi più gravi – questo problema si estende anche inferiormente nella gamba.
La borsite all’anca può provocare un dolore nella parte laterale del bacino quando la persona che ne é colpita si sdraia sul fianco interessato.
Solitamente il dolore compare col movimento del fianco, come avviene quando si cammina, si corre o si salgono le scale.
Un fisioterapista può essere in grado di diagnosticare questo problema tramite dei test manuali, ma questa condizione va confermata da un’ecografia.
I trattamenti della borsite all’anca
Parliamo ora dei suoi trattamenti.
A. il riposo
Il riposo fa diminuire l’infiammazione e quindi si rivela fondamentale nel trattare questa condizione.
B. la fisioterapia
l trattamenti fisioterapici comprendono (tipicamente) la terapia del ghiaccio, l’elettroterapia, l’allungamento dell’ITB e – in alcuni casi – questa combinazione risulta già sufficiente a risolvere la condizione.
Per diminuire il dolore, possono essere applicati degli impacchi di ghiaccio per venti minuti ogni due ore circa: non applicare mai il ghiaccio a contatto diretto con la pelle perché potrebbe provocare delle ustioni.
C. i medicinali
Possono aiutare a risolvere il dolore e l’infiammazione i comuni medicinali antinfiammatori che sono disponibili in farmacia.
Tuttavia per risolvere l’infiammazione, in particolari casi di borsite all’anca cronica può essere necessaria un’iniezione di corticosteroidi.
A seguito di questo trattamento, è comunque necessario un periodo di riposo di almeno una settimana da ogni tipo di sport.
Una volta migliorata la situazione, è possibile sottoporsi a degli esercizi di stabilizzazione e di rafforzamento.
D. gli esercizi per la stabilizzazione
Gli esercizi per la stabilizzazione del tronco migliorano la funzionalità muscolare del tronco e della pelvi, riducendo quindi il rischio di sviluppare di nuovo il problema.
Sono ideali quegli esercizi che si fanno su un tappetino con una fitball o con le bande elastiche.
E. gli esercizi per rafforzamento
Una volta che sarà migliorata l’esecuzione di questi esercizi, sarà possibile tornare alle attività funzionali.
Come per tutti i problemi dovuti alla frizione o l’uso eccessivo, il fatto di sforzare eccessivamente e troppo presto la zona, può portare ad un nuovo sviluppo della borsite.
Quindi, quando si riprende di nuovo un programma di corsa, occorre aumentare l’attività fisica in maniera graduale.
Per esempio, da una settimana all’altra non sarà possibile aumentare di 15 chilometri la distanza percorsa, poiché i tessuti non sono preparati a sopportare tutto lo stress e potrebbero quindi cedere.
Invece, un aumento graduale dell’intensità, della frequenza, e della durata dell’allenamento permettono ai tessuti di adattarsi e di recuperare.