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Sindrome premestruale: sintomi, cure e rimedi

La sindrome premestruale

La sindrome premestruale

Gran parte delle donne in età fertile (circa su 3 su 4) ha esperienza di una serie di sintomi, fisici e psichici, che si ripete in modalità simile a partire da 5 giorni circa prima del ciclo, per poi regredire e scomparire con il suo inizio: si tratta della sindrome premestruale.

Sulla sindrome premestruale si fondano una serie di falsi miti:

  • c’è chi la reputa un’invenzione femminile,
  • chi la usa come battuta per etichettare qualunque stato d’animo negativo,
  • chi ancora la reputa un difetto della donna.

In realtà ha basi scientifiche ampiamente comprovate e non è un “malfunzionamento” femminile.

Tra i principali sintomi fisici della crisi premestruale possiamo trovare:

  • dolori addominali, crampi;
  • tensione al seno;
  • cefalea ed emicrania;
  • gonfiore, ritenzione idrica;
  • acne.

Questi invece sono i principali sintomi psichici:

  • calo del tono dell’umore, tristezza;
  • sbalzi d’umore repentini;
  • irritabilità, rabbia;
  • stanchezza;
  • scoppi di pianto improvvisi;
  • evitamento delle interazioni sociali;
  • modifiche del desiderio sessuale;
  • scarsa concentrazione.

Non esiste un’unica causa comune; si ritiene che a scatenarla sia un’insieme di fattori ormonali e neurochimici.

  • Degli sbalzi ormonali: innalzamento del livello di estrogeni;
  • Dei cambiamenti neurochimici: calo dei livelli di serotonina e dopamina, neurotrasmettitori coinvolti nella regolazione del tono dell’umore.

A seconda della gravità, può essere suddivisa in:

  • lieve: circa il 20% delle donne;
  • moderata: circa il 70%;
  • grave: circa il 10%.

Nelle condizioni moderate e lievi la sintomatologia è perlopiù fisica e poco invasiva della quotidianità; nella condizione grave invece c’è una grossa incidenza dei sintomi psicologici come l’aggressitivà e il tono dell’umore depresso.

Il disturbo disforico premestruale

Il disturbo disforico premestruale

Esiste un’ulteriore condizione ancora più grave e intensa, un vero e proprio disturbo di tipo depressivo contemplato dal DSM 5 (il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali): il Disturbo disforico premestruale.

Per poter effettuare una diagnosi, nella settimana che precede l’inizio del ciclo devono essere presenti almeno 5 sintomi, che si attenuano al suo arrivo fino a scomparire nella settimana seguente. In particolare, devono essere presenti uno o più sintomi tra:

  • marcate oscillazioni del tono dell’umore (notevole tristezza improvvisa, pianto ingiustificato, sbalzi d’umore, suscettibilità al rifiuto ecc.) ;
  • marcata irritabilità o rabbia o aumento dei conflitti interpersonali;
  • umore estremamente depresso, sentimenti di disperazione e forte tendenza all’autocritica;
  • ansia e/o tensione notevoli, “nervi a fior di pelle”.

In aggiunta, devono essere contemporaneamente presenti uno o più sintomi (fino a un totale di almeno 5) tra:

  • diminuzione dell’interesse nelle attività abituali (lavoro, studio, sport, hobby, amici, famiglia ecc.).
  • difficoltà di concentrazione;
  • letargia, facile affaticabilità, mancanza di energia;
  • modifiche dell’appetito, tendenza a mangiare più del solito e/o forte desiderio di specifici cibi ( in particolare, dolci, grassi o particolarmente gratificanti );
  • aumento o calo del bisogno di dormire;
  • senso di sopraffazione e di perdita di controllo sulla propria vita
  • sintomi fisici come indolenzimento e tensione al seno, dolore articolare e muscolare, sensazione di gonfiore, aumento di peso.

La combinazione di almeno 5 dei sintomi citati, di intensità disturbante, deve ripresentarsi nella maggioranza dei cicli mestruali sperimentati nell’arco di 12 mesi.

Fattori culturali, sociali, economici e il livello di istruzione possono influenzare l’espressione dei diversi sintomi del disturbo disforico premestruale e renderlo più o meno invasivo nella vita quotidiana.

Anche in questo caso non esiste una causa specifica; l’ereditarietà e forti stress (lavorativo, relazionale, psicofisico,…) sono tra i principali fattori di rischio.

Si distingue dalla Sindrome premestruale per la gravità più intensa e dalla dismenorrea, che ha principalmente sintomatologia fisica.

Essendo un vero e proprio disturbo depressivo, le cure principali sono di tipo farmacologico (antidepressivi), in affiancamento a una psicoterapia di sostegno.

Le cure ed i rimedi

Le cure ed i rimedi per la sindrome premestruale

Non essendoci alcun test specifico per scoprire se ne soffre o meno, la prima cosa da fare è tenere un diario, per almeno tre cicli, dei sintomi fisici e psichici avvertiti soggettivamente.

Ormai esistono diverse applicazioni per smartphone e tablet in cui annotare questi dati e tenerne traccia nel tempo.

Questo serve a conoscersi meglio e anche a capire il perché di quel pianto improvviso o di quello scoppio di rabbia immotivato. In questo senso, ha anche una funzione rassicurante e preparatoria.

Bisogna però evitare l’effetto opposto: per alcune donne infatti l’arrivo del ciclo è visto con «terrore» perché significa che si stanno ripresentando i sintomi della sindrome premestuale.

Ciò produce uno stato di tensione, se non di ansia, tale per cui i sintomi possono risultare ancora più pesanti e intensi.

Il diario aiuta anche a tenere traccia dei sintomi nel caso in cui siano così invasivi da richiedere un consulto specialistico.

Nella gran parte dei casi è possibile gestire la sindrome premestruale da sole, con alcuni piccoli accorgimenti:

  • seguire un’alimentazione sana e bilanciata, evitando in particolare cibi troppo grassi e dolci, caffè, alcool;
  • riposare adeguatamente;
  • ridurre lo stress, con pratiche come yoga, rilassamento, massaggi,…
  • prendersi spazio e tempo per se stesse;
  • svolgere una moderata attività fisica, come camminare o andare in bicicletta.

Un ulteriore aiuto può provenire dal mondo degli integratori alimentari e dalle medicina naturale, tenendo però presente l’importanza di un consulto medico per accertarsi dell’assenza di controindicazioni e di eventuali interazioni con farmaci assunti.

Nelle situazioni più intense può rendersi necessario l’intervento di uno specialista, sia per i sintomi fisici che psichici.

Soprattutto in coloro che hanno forti episodi di aggressività, la Sindrome Premestruale “rischia” di essere causa di litigi e incomprensioni con i propri cari, in particolare con partner e figli.

Questa tematica è sempre più presente nel corso delle terapie di coppia e spesso il partner si domanda come gestire questa sintomatologia. Alcuni consigli generali possono essere:

  • evitare, per quanto difficile, di cedere alla tentazione di rispondere al litigio, alzandone ancora di più i toni;
  • cercare di rendersi utili nei compiti qutoidiani, permettendo alla compagna di avere più tempo e spazio per sè;
  • incoraggiare la compagna a condurre uno stile di vita sano e a seguire le eventuali terapie prescritte;
  • aiutare la compagna a rivolgersi presso uno specialista qualora la sintomatologia si riveli intensa.
Psicologa Psicoterapeuta per individuo, coppia e famiglia Tel 3454551671 – www.psicologa-to.info
Caterina Laria, psicoterapeuta di professione e per passione. Da sempre incuriosita dalle potenzialità dell’animo umano, crede che il bello della vita sia scoprire cose nuove. Nel tempo libero legge, scrive su internet e su carta, ascolta musica rock e coltiva una serie di hobby che non conclude mai. Vive e lavora come libera professionista a Torino.
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