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Scabbia: cause, sintomi, cure

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La scabbia

La scabbia

La scabbia è una dermatosi parassitaria contagiosa, che viene trasmessa per contatto, causata dall’acaro sarcoptes scabiei.

L’acaro femmina della scabbia, per vivervi e per deporvi le uova, s’insinua nello strato superiore della pelle (epidermide) creando dei cunicoli scabbiosi, una sorta di microscopiche gallerie di circa 2-3 millimetri di colore biancastro.

Le persone anziane e quelle con un sistema immunitario indebolito possono sviluppare una grave forma di scabbia chiamata scabbia crostosa (o norvegese o ipercheratosica)  che si connota per un’ipercheratosi (eccessivo ispessimento della cute), delle croste, ed  un’eritrodermia (arrossamento esteso della cute e desquamazione).

La scabbia norvegese è altamente contagiosa proprio a causa delle croste che che si formano sulla pelle: croste spesse e fragili, ciascuna delle quali contiene centinaia o migliaia di acari e uova.

La scabbia è una malattia che è causata da acari specie-specifici, esclusivi dell’uomo, il che significa che non si prende dagli animali o dalle piante, ma solo da altri esseri umani.  [6]

Gli acari che causano la scabbia nell’uomo, lontano dalle squame dell’ospite umano possono vivere al massimo 72 ore. [1]

La scabbia umana è molto diffusa in tutto il mondo, e può colpire chiunque indipendentemente dall’età, dal sesso, dalla razza e dall’etnia.

Si diffonde facilmente in luoghi in cui vi è uno stretto contatto da uomo a uomo, come ospedali, centri per l’infanzia, prigioni e case di cura.

Nell’ultimo decennio in Italia si è riscontrato un progressivo incremento dei casi di scabbia, probabilmente a seguito della crescente diffusione dei viaggi turistici in paesi dove la malattia è molto diffusa. [5]

La scabbia è completamente curabile mediante apposite creme e lozioni.

La complicanza più comune associata alla scabbia è l’infezione di piaghe aperte a causa di un eccessivo prurito.

Le cause ed i fattori di rischio

Le cause ed i fattori di rischio

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Kalumet, via Wikimedia Commons, CC BY-SA 3.0 License

La scabbia umana è causata dall’acaro sarcoptes scabiei, var. hominis.

Le femmine gravide si insinuano nell’epidermide, dove depongono le uova e rimangono per i futuri cicli riproduttivi.

I nuovi acari si sviluppano e si accoppiano sotto la pelle, quindi viaggiano verso la superficie dove possono infettare un nuovo ospite.

Il periodo di incubazione varia da 2 a 6 settimane per l’infestazione primaria, ma può essere di sole 24-48 ore in caso di una reinfestazione. [5]

In un’infezione tipica sono presenti meno di 20 acari per persona e si trovano tipicamente su mani, polsi, ginocchia, pene, seni e scapole.

L’eruzione cutanea pruriginosa che si sviluppa è causata da una reazione allergica alle proteine ​​dell’acaro, alle uova e alle feci.

La trasmissione della scabbia avviene principalmente durante un prolungato contatto diretto cute-cute con una persona infetta.

Ospedali, case di cura e altre strutture di assistenza estesa sono particolarmente soggette a una infestazione da acari.

Un mezzo di trasmissione meno comune è il contatto con gli indumenti o con la biancheria che ne sono infestati.

La scabbia norvegese è la forma più contagiosa di scabbia a causa delle croste spesse sulla pelle che possono trasportare migliaia di acari e uova di acari.

I fattori di rischio per la trasmissione della scabbia sono legati soprattutto [2]:

  • ad un contatto sessuale con un partner infetto;
  • ad infezione all’interno di una famiglia che vive sotto lo stesso tetto;
  • a strutture come gli ospedali o case di cura.

Un altro fattore di rischio è di natura personale, e dipende dal sistema immunitario indebolito della persona che ne viene infettata, soprattutto in età avanzata.

Gli individui appena infettati potrebbero non sviluppare dei sintomi fino a due mesi anche se fino dal momento del  loro contagio sono in grado di trasmettere la malattia ad altri soggetti.

I sintomi ed i segni più comuni

I sintomi ed i segni più comuni della scabbia

Femmina di S. Scabiei nel cunicolo
Femmina di S. Scabiei nel cunicolo. fonte

Il sintomo più comune della scabbia è l‘esantema, un’eruzione cutanea diffusa causata da una reazione allergica agli acari.

Gli altri sintomi collegati alla scabbia sono i seguenti [3]:

  • un grave prurito che peggiora di notte,
  • eruzione caratterizzata da piccole protuberanze che sembrano dei brufoli o degli alveari,
  • croste grosse e grigiastre che si rompono facilmente.

La scabbia può colpire qualsiasi area del corpo ma, negli adulti gli acari della scabbia prediligono sopratutto le seguenti zone [4]:

  • tra le dita, ed intorno alle unghie,
  • i polsi ed i gomiti,
  • i glutei,
  • le scapole e le ascelle,
  • la pelle intorno ai capezzoli,
  • le parti della pelle che si trovano a contatto con la cintura o i gioielli (quindi la pancia, i polsi, il torace)

Le aree più comunemente colpite nei bambini e nei neonati sono,

  • il cuoio capelluto, il collo ed il viso,
  • le palme delle mani,
  • le piante dei piedi.
La diagnosi e la cura

La diagnosi e la cura

La diagnosi della scabbia prevede un esame accurato della pelle da parte di un medico.

La sua diagnosi si fonda sui reperti clinici e sull’anamnesi.

A causa delle sue varianti ed a causa della sua somiglianza con altre malattie, questa diagnosi può risultare a volte problematica.

Comunque, i quattro sintomi clinico-diagnostici patognomonici (segni o sintomi tipici) sono i seguenti [5]:

  • i cunicoli (di cui abbiamo parlato all’inizio),
  • delle lesioni specifiche o aspecifiche nelle sedi tipiche in relazione al sesso ed all’età,
  • un prurito intenso soprattutto notturno,
  • la potenziale contagiosità: familiari o altre persone affette che ci stanno a contatto.

L’obiettivo principale del trattamenti contro la scabbia è quello di alleviare i sintomi e di eliminare il parassita.

Dato che la scabbia è molto contagiosa, i medici di solito raccomandano un trattamento anche a chi viva con una persona infetta.

La scabbia viene trattata con dei farmaci soggetti a prescrizione medica (chiamati scabicidi), farmaci in grado di uccidere gli acari della scabbia e le uova degli stessi.

Sia gli adulti che i bambini, nella maggior parte dei casi possono riprendere la loro normale attività  già il giorno successivo al trattamento, sebbene il prurito possa persistere per qualche altra settimana.

Se prurito e rash cutaneo (cambiamento del colore e dell’aspetto della pelle) si ripresentano dopo quattro settimane, è necessario un nuovo trattamento.

Un trattamento per la scabbia prevede:

  • dei prodotti per la terapia locale: con permetrina al 5%, benzoato di
    Benzile al 10-20%, crotamitone antipruriginoso, lvermectina cpr, (non disponibile in Italia).
  • una decontaminazione: tutti gli indumenti e le lenzuola  della persona infetta devono essere lavati in acqua calda, mentre gli oggetti che non possono essere lavati possono essere sigillati in un sacchetto per 2-3 giorni per uccidere acari e uova.
  • degli antistaminici: per gestire il prurito.
  • degli antibiotici: per trattare eventuali ferite aperte e infezioni provocate dal prurito.
La prevenzione

La prevenzione

La scabbia può essere prevenuta evitando il contatto le persone infette o con i loro abiti.

Si consiglia di lavare in acqua calda tutti gli abiti potenzialmente infestati.

Anche per quanto attiene alla persone potenzialmente infette, i loro abiti che non possono essere lavati possono essere sigillati in un sacchetto per 2-3 giorni, ciò dovrebbe essere sufficiente per far morire gli eventuali acari.

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