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Pressione bassa: cause, sintomi e valori di riferimento

Misurare regolarmente la pressione arteriosa è una cosa molto semplice, ed è di fondamentale importanza nel tenere monitorati i rischi cardiovascolari.

Va accompagnata anche dalla misurazione della frequenza cardiaca a riposo.

La misurazione della pressione arteriosa può essere fatta anche a casa propria con un misuratore di pressione (sfigmomanometro) di facile lettura.

La pressione sanguigna

La pressione sanguigna: cenni

La pressione sanguigna è la forza che il sangue esercitata sulle pareti dei vasi sanguigni.

Assieme alla frequenza cardiaca, alla respirazione, ed alla temperatura corporea, il valore della pressiona arteriosa rappresenta uno dei più importanti parametri vitali, uno dei più importanti valori rappresentativi della funzionalità dell’organismo umano.

La pressione sanguigna dipende dal sangue che viene pompato dal cuore nelle vene.

Il suo valore dipende da due fattori: -dalla quantità di sangue pompato dal ventricolo sinistro del cuore -dalla resistenza opposta al flusso del sangue dalle pareti delle arteriole (piccole arterie). Misurando la pressione si ottengono due valori,

  • quello della pressione massima (sistolica) – rilevata  in corrispondenza del battito cardiaco, cioè quando il cuore pompa il sangue,
  • quello della pressione minima (diastolica) – rilevata tra due battiti successivi, quando il cuore è a riposo.

Il valore della pressione del sangue viene espresso medianate l’indicazione del rapporto pressione diastolica/pressione sistolica: per esempio, 110/75.

Valori di riferimento

I valori di riferimento relativi alla pressione arteriosa

La pressione nomale

Il settimo rapporto del Joint National Committee on Prevention, Detection, Evaluation, and Treatment of High Blood Pressure del Dipartimento della salute degli Stati Uniti, definisce normali, i valori di una pressione sistolica inferiori a 120 mmHg (millimetri di mercurio), ed i valori di quella diastolica inferiori a 80 mmHg (millimetri di mercurio).

Altri invece indicano dei valori più alti.  Possiamo comunque affermare in linea di massima che, quando si hanno dei valori significativamente

  • superiori a questi, si è in una condizione di ipertensione,
  • inferiori a questi, ci si trova in una condizione di ipotensione.

L’ipertensione (pressione alta)

Al di sopra dei valori -costanti- 140 mmHg di pressione massima, e dei 90 mmHg di pressione minima, si ha ipertensione. Si parla di ipertensione sistolica isolata, quando è solo il valore della massima ad essere alto, ovvero superiore ai 140 mmHg.

L’ipotensione (pressione bassa)

Si è in una condizione di ipotensione si rileva una costante pressione sanguigna arteriosa massima inferiore a 100 mmHg (nei soggetti sani, sono ritenuti normali dei valori oscillanti fra i 110-130 mmHg). Due sono le tipologie di ipotensione:

  • una forma cronica asintomatica – quando l’ipotensione è la normale condizione di una determinata persona, e che non necessita quindi di terapie.
  • una forma saltuaria – quando il calo di pressione si manifesta improvvisamente.

Differentemente da quanto avviene nei casi di pressione alta, una condizione di anomala pressione bassa (ipotensione) viene identificata (in primo luogo) da alcuni “segnali”, cioè da determinati sintomi che ci fanno capire di essere in presenza di un basso flusso di sangue, e non di un “normale” valore basso.

Infatti, alcuni soggetti possono avere -a riposo- una pressione arteriosa di 90/50, senza avere alcun «segnale»: per questi soggetti, tali valori sono quelli normali (per loro).

Invece, in quei soggetti che normalmente hanno una pressione più elevata, quando la loro pressione sanguigna scende a tali valori (ma anche a 100/60), si possono sviluppare quei «segnali» di cui si dirà, che indicano l’esistenza di valori anomalmente troppo bassi.

Una “normale” pressione bassa é più frequente nei soggetti di sesso femminile, in gravidanza, in coloro che praticano dello sport, e sopratutto nel periodo estivo.

Se è fisiologica, la pressione bassa (ipotensione) diminuisce molto i rischi cardiovascolari.

Non è invece fisiologica quando si manifestano dei disturbi come capogiri, svenimenti, sincopi, in quanto ciò sta ad indicare che il percorso del sangue verso il muscolo cardiaco ed il cervello sta incontrando delle difficoltà, e che il nostro organismo sta cercando di  tutelarsi.

I sintomi

I sintomi di una pressione minima bassa 

Con il termine pressione minima bassa (o ipotensione, o pressione bassa) ci si riferisce a quella condizione in cui è insufficiente l’afflusso di sangue agli organi del corpo.

Abbiamo già detto che gli atleti, le persone che svolgono attività sportiva regolarmente, le persone che si tengono in forma ed i non fumatori, tendono in genere ad avere la pressione sanguigna più bassa della norma. Queste persone hanno minori rischi di ictus, di malattie renali, e di malattie cardiache

E’ perciò auspicabile avere la pressione bassa. Ma non troppo, non fino al punto che possa causare i sintomi di cui si dirà, ed anche che possa produrre dei danni ai nostri organi.

Una pressione troppo bassa

I principali sintomi che indicano l’esistenza di una pressione troppo bassa sono dati da:

  • vertigini;
  • svenimenti (sincope);
  • nausee;
  • una sensazione di stordimento;
  • un dolore al petto;
  • una visione offuscata;
  • un’aumento della sete,
  • ma anche astenia, cefalea, sonnolenza, debolezza, pigrizia, diminuita secrezione urinaria (oliguria).

Una pressione moderatamente bassa

Una moderatamente pressione sanguigna bassa non ha solitamente rilevanza clinica.

Una pressione troppo bassa di molto

Quando invece è eccessivamente bassa, non in grado di consentire ad organi vitali come cervello il cuore ed i reni, di ricevere ossigeno e sostanze nutritive a sufficienza. Questi organo possono quindi smettere di continuare a funzionare correttamente, e possono essere temporaneamente o permanentemente danneggiati  da ictus, attacchi cardiaci, insufficienza renale e -nei casi più gravi- da uno shock.

In presenza di uno dei sintomi sopra elencati, vi consigliamo di consultare subito un medico.

Le cause

Le possibili cause di una pressione minima bassa 

La pressione (troppo) bassa può essere causata da:

  • una prolungato periodo trascorso a letto o, comunque, in posizione distesa;
  • una gravidanza in corso: durante le prime 24 settimane di gravidanza è normale che si registri una diminuzione della pressione sanguigna;
  • una perdita, o una riduzione in volume del sangue: i traumi gravi, la disidratazione o le emorragie interne, possono portare ad una riduzione del volume del sangue e, conseguentemente, ad un calo della pressione sanguigna;
  • l’assunzione di alcuni farmaci e di alcune piante medicinali può causare un’abbassamento  della pressione sanguigna. Tra questi, vale la pena menzionare, alcuni farmaci diuretici,  farmaci e erbe e piante medicinali contro l’ipertensione,  farmaci per il cuore come i beta-bloccanti, farmaci per il trattamento del morbo di Parkinson, farmaci antidepressivi triciclici (come l’Anafranil, il Tofranil, il Laroxyl, il Surmontil, il Dominans, il Noritren, il Mutabon, ed il Trittico), farmaci per la disfunzione erettile, ma anche alcuni narcotici e l’alcool.
    • Occorre prestare attenzione anche al fatto che anche, la combinazione di alcuni farmaci (anche acquistabili senza prescrizione medica), con dei farmaci specifici per l’ipertensione, potrebbe portare a degli inaspettati ed indesiderati cali di pressione: leggete, perciò, con molta attenzione  i «bugiardini» dei farmaci che assumete;
  • alcuni problemi legati al cuore, come la bradicardia (frequenza cardiaca anormalmente bassa) e le patologie che coinvolgono le valvole cardiache, l’infarto e l’insufficienza cardiaca;
  • infezioni gravi (shock settico). Lo shock settico (o setticemico) può verificarsi quando i batteri abbandonano il sito di origine dell’infezione -polmoni, tratto urinario o addome, ad esempio- per poi entrare nel flusso sanguigno: producendo delle tossine, colpiscono i vasi sanguigni determinando un conseguente calo della pressione;
  • una reazione allergica (anafilassi). Lo shock anafilattico è una reazione allergica, a volte anche letale, che si può avere in persone molto sensibili a determinati farmaci (come la penicillina), ad alcuni alimenti (come le arachidi),  o dovuta ad api e vespe. Questo tipo di shock si caratterizza per -problemi respiratori -orticaria -prurito  -gola gonfia, ed un improvviso, drammatico calo della pressione arteriosa;
  • ipotensione neuro-mediata (che viene strettamente legata alla stanchezza cronica). Questa condizione colpisce soprattutto i giovani, e si verifica a causa di un difetto di comunicazione di segnali tra il cuore ed il cervello.
  • carenze nutrizionali: carenze di vitamina B12 e di acido folico possono causare anemia e, conseguentemente, anche un calo della pressione arteriosa;
  • problemi ormonali come, ad esempio, l’ipotiroidismo, il diabete, o il basso livello di zucchero nel sangue (ipoglicemia).

Possono avere conseguenze letali quei cali improvvisi della pressione arteriosa che sono causati:

  • da delle perdite di sangue dovute a dei sanguinamenti;
  • da un’abbassamento o un’innalzamento della temperatura corporea;
  • da una malattia del muscolo cardiaco e da una conseguente insufficienza cardiaca;
  • da una sepsi (setticemia);
  • da una estrema disidratazione dovuta a vomito, a diarrea o febbre;
  • dall’assunzione di farmaci, di alcool o di un miscuglio degli stessi;
  • da una anafilassi (grave reazione allergica).

In presenza di uno dei sintomi di cui sopra, vi consigliamo di consultare subito un medico.

I rimedi naturali

I rimedi naturali per la pressione minima bassa

In natura esistono molte erbe e molte piante medicinali che aiutano a riequilibrare o aumentare la pressione sanguigna. Tra queste vale la pena ricordare,

  • il ginseng,
  • la liquirizia,
  • l’olio essenziale di menta piperita,
  • lo zenzero.
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