Esaminando gli esami del sangue troviamo spesso il termine neutrofili. Ma esattamente cosa sono, qual è la loro funzione e quali i valori di riferimento? Hanno la funzione di combattere le infezioni. I loro valori normali possono variare da individuo a individuo ed in relazione a molti altri fattori.
I neutrofili, cosa sono
I neutrofili sono i più numerosi globuli bianchi presenti nel sangue: i globuli bianchi sono costituiti dai linfociti, dai monociti e da granulociti.
Questi ultimi si suddividono in basofili, eosinofili e neutrofili. Detti anche leucociti polimorfonucleati, si sviluppano a partire da cellule staminali nel nostro midollo osseo. Contengono dei granuli, strutture d’immagazzinamento, che svolgono importanti funzioni antimicrobiche. [1]
I neutrofili sono le cellule immunitarie più abbondanti che abbiamo nel nostro organismo. Svolgono un ruolo estremamente importante nel combattere le infezioni. Sono le chemochine un gruppo di proteine della famiglia delle citochine (le citochine sono molecole biologiche che agiscono come mediatori solubili della immunità naturale e della risposta immunitaria) a richiamare i neutrofili verso il sito di flogosi dove si è venuta a formare un’infezione o un’infiammazione [2].
I neutrofili hanno tuttavia un’emivita (cioè un tempo di dimezzamento) molto corta: possono infatti sopravvivere per 24 ore nel sangue, dopodiché si autodistruggono [3].
Nei paragrafi successivi vedremo quali, relativamente a questo parametro, sono i valori di riferimento e come vengono misurati. Vedremo inoltre cosa succede quando i neutrofili sono troppo alti, e che cosa si può fare al riguardo.
La funzione dei neutrofili nell’organismo
La funzione primaria dei neutrofili è quella di prevenire le infezioni attaccando i patogeni che cercano di invadere il nostro organismo [4].
In ragione della loro rapida risposta agli agenti patogeni, i neutrofili sono la prima “categoria di globuli bianchi” ad intervenire nella risposta immunitaria.
Producono delle sostanze antimicrobiche e proteasi (si tratta di enzimi) che aiutano a degradare e ad uccidere i patogeni [6].
Possono inoltre produrre delle citochine per favorire la risposta dell’organismo all’infezione [7, 8].
Sono in grado di migrare, dal midollo osseo ai vasi sanguigni e fino al sito d’infezione attraverso la cosiddetta trasmigrazione cellulare [5].
Una volta portato a termine il loro compito difensivo contro i patogeni, alcuni neutrofili attivano i macrofagi (delle grosse cellule immunitarie) per coadiuvare la loro rimozione.
La limitata emivita (tempo di dimezzamento) dei neutrofili aiuta comunque a prevenire ulteriori danni tissutali ed anche un’eccesso di infiammazione [9].
I loro valori: normali, bassi, elevati
Una conta di neutrofili normale può variare da individuo a individuo a seconda della sua età, dell’etnia, del genere, dei fattori genetici, dell’altitudine sopra il livello del mare, ma dipende anche da quali strumenti siano stati usati per rilevarla.
Si noti che tutti i valori sono misurati in microlitri (mcL) e che comunque si tratta solamente di approssimazioni [11].
Ciò premesso, ecco una tabella di riferimento che può essere utile in linea di massima.
Esame | Conta cellulare nell’adulto | Valori normali nell’adulto (differenziale) | Valori bassi (leucopenia e neutropenia) | Valori alti (leucocitosi e neutrofilia) |
globuli bianchi (WBC) | 4,300-10,000 (4.3-10.0) WBC/mcL | 1% del volume di sangue totale | <4,000 WBC/mcL | >12,000 WBC/mcL |
neutrofili (ANC) | 1,500-8,000 (1.5-8.0) neutrofili/mcL | 45-75% dei globuli bianchi totali | leggero: 1,000-1,500 neutrofili/mcL
moderato: 500-1,000 neutrofili/mcL grave: <500 neutrofili/mcL |
>8,000 neutrofili/mcL |
Sempre in linea di massima:
- La conta normale: una conta di neutrofili stabile può aiutare a proteggere contro le malattie autoimmuni.
- La conta alta: una conta alta invece può rappresentare un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari.
- Nella conta bassa, coloro che presentano valori più bassi sono a rischio di infezione da parte di altri microrganismi invasivi [12].
Gli alti Iivelli di neutrofili (neutrofilia)
I livelli dei neutrofili vengono rilevati mediante la cd formula leucocitaria, un esame che quantifica il numero di globuli bianchi in presenti un millimetro cubo di sangue ed anche il rapporto quantitativo e percentuale dei vari tipi di globuli bianchi.
Una percentuale alta di neutrofili nel sangue viene chiamata neutrofilia, ed è solitamente un segno che l’organismo ha un’infezione.
Una neutrofilia può essere dovuta ad una serie di cause:
- ad infezioni, probabilmente batteriche,
- ad infiammazioni non infettive,
- a delle ferite,
- ad operazioni chirurgiche,
- al fumare o allo sniffare tabacco,
- ad alti livelli di stress,
- al fare troppo esercizio fisico,
- all’utilizzo di steroidi,
- ad attacchi di cuore,
- ad una leucemia mieloide cronica.
I livelli di neutrofili bassi (neutropenia)
Neutropenia è il termine con cui si indicano i livelli di neutrofili più bassi del normale.
Una conta bassa diu neutrofili è di solito associata all’utilizzo di determinati medicinali, ma può anche dipendere da altre condizioni:
- dal fatto di seguire delle terapie specifiche, per esempio una chemioterapia,
- da una carenza nutrizionale,[13]
- da un’insufficienza del midollo osseo,
- da un’anemia aplastica (o aplasia midollare) che è una forma di anemia caratterizzata dall’insufficiente produzione di cellule del sangue,
- da un’neutropenia febbrile (un’emergenza medica che può insorgere durante la chemioterapia),
- da dei disturbi congeniti come la sindrome di Kostmann (una patologia rara) o la neutropenia ciclica, conosciuta anche come ematopoiesi ciclica,
- da un’epatite A, B o C,
- dall’HIV/AIDS,
- da una sepsi (infezione generalizzata),
- da malattie autoimmuni, compresa l’artrite reumatoide,
- da una leucemia,
- dalla sindrome mielodisplastica (malattie del sangue caratterizzata da un difetto nel midollo osseo).
La gravità della neutropenia è correlata al (relativo) rischio di infezioni, un rischio tanto maggiore quanto più il numero dei neutrofili per microlitro si avvicina allo zero.
Un numero molto basso di neutrofili nel sangue può portare a delle infezioni che possono minacciare anche la sopravvivenza della persona [12].