Una bassa concentrazione media dell’emoglobina corpuscolare (MCHC) sta ad indicare che i globuli rossi non hanno abbastanza emoglobina, la proteina che ha il compito di trasportare l’ossigeno ai i tessuti corporei. La mancanza di ossigeno causata da una bassa concentrazione di emoglobina può causare affaticamento e altri sintomi di un’anemia.
Gli indici corpuscolari
Gli indici corpuscolari sono parametri utili nella classificazione delle anemie. I test relativi vengono eseguiti sulla cosiddetta “corpuscolata”, ovvero sulle strutture cellulari e formazioni di derivazione cellulare caratteristiche del sangue in circolo.
Tre sono gli indici corpuscolari che ci danno delle informazioni precise sulle caratteristiche dei globuli rossi:
- quelli che riguardano il volume cellulare medio dei globuli rossi (MCV – Mean Cell Volume),
- quelli riguardanti la quantità media di emoglobina carica di ossigeno (MCH – Mean Corpuscolar Hemoglobin),
- quelli che si riferiscono alla percentuale media di emoglobina presente nei globuli rossi (MCHC – Mean Corpuscular Hemoglobin Concentration).
In questo articolo parleremo di questi ultimi in particolare.
L’indice MCHC
L’acronimo MCHC indica il valore della concentrazione cellulare media di emoglobina contenuta nei globuli rossi. Indica cioè se i globuli rossi contengono una sufficiente o una insufficiente emoglobina in relazione alla loro grandezza.
Questo valore-indice, assieme ad agli altri due valori-indice, l’MCH e l’MCV costituisce quel parametro chiamato “indice corpuscolare”.
La rilevazione dell’indice corpuscolare MCHC serve ad avere informazioni precise circa la concentrazione di emoglobina presente nel sangue di una persona in modo da poter riconoscere l’esistenza, ad esempio, di un certo tipo di anemia e la sua gravità.
Sebbene stiano ad indicare due valori distinti e diversi, spesso si tende a confondere l’MCHC con l’MCH.
- Il valore MCH indica il contenuto cellulare medio di emoglobina nel sangue espresso in picogrammi.
- Il valore MCHC rivela invece il contenuto medio di emoglobina in un certo volume di globuli rossi.
Il valore-indice MCHC viene normalmente calcolato dopo aver misurato in laboratorio l’emoglobina e l’ematocrito con un contatore elettronico di cellule.
E’ possibile calcolarlo anche per mezzo della seguente formula matematica:
MCHC (g / dL) = (Hgb ÷ PCV o HCT) x 100
Poiché si tratta di un valore calcolato che dipende dall’emoglobina (Hgb) e dall’HCT (conteggio MCV e RBC), i falsi aumenti o le false diminuzioni in uno qualsiasi di questi valori modificheranno falsamente la MCHC. [1]
I suoi valori di riferimento – considerati nella norma – sono del 32-36%.
Da ricordare
La concentrazione media dell’emoglobina corpuscolare (MCHC) è la concentrazione media di emoglobina in tutti i globuli rossi (o è la percentuale dei globuli rossi che contiene l’emoglobina).
Di solito il suo valore viene calcolato dividendo l’emoglobina dalla massa dei globuli rossi (HCT, Hematocrit o PCV, Packed Cell Volume)
Le cause dei bassi valori della MCHC
La causa più comune di un basso valore della MCHC è l’anemia microcitica ipocromica, una condizione caratterizzata da globuli rossi più piccoli del normale che hanno un livello ridotto di emoglobina. L’anemia microcitica può essere causata:
- da una carenza di ferro o dall’incapacità del corpo di assorbirlo, il che può essere dovuto, ad esempio, a condizioni come la celiachia o il morbo di Crohn,
- da un’ulcera peptica,
- da una perdita di sangue cronica,
- da un lungo ciclo mestruale,
- un’emolisi (eccessiva distruzione dei globuli rossi).
In alcuni casi, una concentrazione media dell’emoglobina corpuscolare (MCHC) bassa può essere la conseguenza di:
- un cancro,
- un’infezione parassitaria,
- un avvelenamento da piombo.
Da ricordare
Se il valore della MCHC è più basso del normale, molto spesso è dovuto ad un’anemia ipocromica, una forma di anemia in cui, se osservati al microscopio i globuli rossi appaiono di colore più chiaro del normale, a causa di una quantità ridotta di emoglobina presente al loro interno.
In genere, questo tipo di anemia è dovuta ad una carenza alimentare di ferro, oppure ad un fattore ereditario, com’è il caso della talassemia.
Cosa fare nei casi di bassi valori della MCHC
La causa più comune delle basse concentrazioni medie dell’emoglobina corpuscolare (MCHC) è un’anemia da carenza di ferro. In tal caso il medico potrebbe raccomandarti di:
- aumentare l’assunzione di ferro attraverso cibi ricchi di questo minerale,
- iniziare un trattamento a base di integratori di ferro,
- aumentare l’assunzione di vitamina B-6 attraverso cibi ricchi di questo minerale,
- iniziare un trattamento di integrazione di vitamina B-6 che aumenta l’assorbimento dei ferro da parte dell’organismo;
- mangiare alimenti ricchi di fibre in modo da favorire l’aumento dell’assorbimento intestinale del ferro,
Cosa mangiare per non aver bassi valori MCHC
Il modo migliore per prevenire i bassi valori della MCHC è di prevenire l’anemia causata da carenza di ferro. Per fare questo, cerca di assumere abbastanza ferro e vitamina B-6 attraverso la dieta. Sono ricchi di ferro,
- i legumi,
- i funghi secchi,
- la frutta secca (ad es. le albicocche secche),
- i cereali integrali (ad es. il riso),
- la farina di soia,
- la verdure a foglia verde scuro.
Mentre sono alimenti ricchi di vitamina B-6 (ad esempio):
- le farine integrali,
- il pane integrale,
- il riso,
- alcuni frutti come l’avocado e le banane,
- le nocciole,
- le arachidi,
- i semi di girasole,
- il germe di grano,
- il lievito di birra.
I sintomi associati ai bassi livelli della MCHC
Le persone con bassi livelli MCHC possono avere tutta una serie di sintomi generalmente legati all’anemia:
- stanchezza e stanchezza cronica,
- mancanza di respiro,
- pelle pallida,
- vertigini,
- debolezza,
- perdita di resistenza,
Le persone con livelli MCHC lievemente bassi possono non avvertire alcun sintomo.
La bassa concentrazione media di emoglobina corpuscolare in gravidanza
In gravidanza i valori di emoglobina (Hgb) pari a 11 g / dl o un ematocrito inferiori a 33% possono essere considerati valori di riferimento per la diagnosi di anemia.
L’anemia da carenza di ferro è caratterizzata da basso volume corpuscolare medio (MCV), una bassa concentrazione media di emoglobina corpuscolare (MCHC) e bassi livelli di ferritina.
Una grave anemia in gravidanza (Hgb <7 g / dL) richiede un trattamento medico urgente e Hgb <4 g / dL ed è considerata una situazione d’emergenza con rischi di un insufficienza cardiaca congestizia, di sepsi (setticemia) e di morte.
Le analisi del sangue ed i relativi valori
Come abbiamo visto sopra, la concentrazione media dell’emoglobina corpuscolare (MCHC) è un indice che fornisce un valore di grammi di HgB per 100 ml di RbC. I valori di MCHC variano,
- a seconda dell’età delle persone: i bambini hanno valori più alti rispetto ai bambini più grandi;
- ed a seconda del sesso. i maschi hanno valori leggermente più alti rispetto alle femmine.
Le misurazioni dei valori delle MCHC possono variare leggermente in base alla tecnologia utilizzata per cui devono essere interpretate utilizzando la gamma normale per il laboratorio specifico.
L’anemia può essere classificata sulla base del valore delle concentrazioni medie dell’emoglobina corpuscolare (MCHC) [4, 5]:
- L’anemia ipocromica è definita come un’anemia con MCHC basso (≤32 g / dL) .
- L’anemia normocromica è definita come anemia con valori MCHC nell’intervallo normale (da 33 a 34 g / dL) .
- L’anemia ipercromica è definita come anemia con alto MCHC (≥35 g / dL) .
Quando è opportuno controllare l’MCHC
Il medico potrebbe avere la necessità di conoscere il valore della concentrazione cellulare media di emoglobina contenuta nei globuli rossi (MCHC) (di norma di tutti gli indicatori corpuscolari) quando sospetta la presenza di una patologia che riguardi le cellule del sangue.
Di solito questa analisi che viene effettuata contestualmente al controllo dell’emocromo,un esame periodico di routine.
La verifica degli indici corpuscolari è utilizzata anche come screening per monitorare il decorso delle anemie, delle infezioni, dei problemi di coagulazione e di alcuni tipi di tumore, e per controllare gli effetti di determinate terapie mediche.
Secondo la nostra “tradizione medica”, i valori-indice corpuscolari costituiscono uno standard per la diagnosi delle anemie.
Le alterazioni dell’emocromo
L’analisi dell’emocromo e degli indici corpuscolari viene effettuata principalmente per individuare l’esistenza di (eventuali) problemi e patologie riguardanti i globuli rossi. I problemi che riguardano i globuli rossi, nella maggior parte dei casi dipendono da quattro ragioni diverse:
- da un difetto nella sintesi dei globuli rossi dovuto a delle carenze vitaminiche o a delle anomalie congenite;
- da un difetto nella sintesi dell’emoglobina dovuto ad una carenza di ferro o da patologie congenite;
- da un’anomalia della membrana dei globuli rossi dovuta ad un’anemia autoimmune, ad una sferocitosi (un’alterazione della forma dei globuli rossi), od una carenza di enzimi;
- da una reazione del midollo osseo per contrastare uno stato anemico dovuto ad emorragia, eritropoiesi o emolisi.
L’analisi accurata degli indici corpuscolari consente al medico d’identificare con precisione l’eventuale tipo di anemia di cui soffre un soggetto: sideremia, talassemia, emoglobinopatia e altre forme di anemie ipocromiche, anemie emolitiche, sferocitosi, emoglobinuria, anemia secondaria dovuta alla presenza di patologie croniche, carenze vitaminiche, anemie dovute a disfunzioni epatiche o tiroidee.
Da cosa possono dipendere gli anomali valori della concentrazione media dell’emoglobina corpuscolare (MCHC)
Abbiamo detto,
- che il valore della MCHC permette di conoscere la quantità di emoglobina contenuta nei globuli rossi, indipendentemente dalle loro dimensioni e da altri parametri,
- che in questo modo, è possibile individuare l’ipocromia (anemia in cui i globuli rossi -eritrociti- sono più chiari del normale) ed alcune altre forme di anemia.
- che tuttavia, per ottenere un risultato diagnostico di maggiore precisione, è necessario valutare anche gli altri parametri dell’emocromo: le dimensioni dei globuli rossi, la quantità di ferro nel sangue e così via.
Ad un valore MCHC anomalo possono correlarsi patologie di diversa natura. Ad esempio, ad un valore molto elevato, potrebbe essere collegato ad una produzione eccessiva di emoglobina, oppure una sua eccessiva concentrazione dovuta alla ridotta dimensione dei globuli rossi.
Al contrario, un valore basso della MCHC può dipendere da una scarsa concentrazione di emoglobina causata da una carenza di ferro. Ma anche da un’anemia causata da un tumore al colon, oppure dalla presenza di globuli rossi di dimensioni superiori al normale che provocano la diminuzione della concentrazione di emoglobina.
Da ricordare
La valutazione dei valori della MCHC deve essere effettuata esclusivamente dal medico, sulla base di tutte le anomalie riscontrate in tutti i parametri dell’emocromo.
Quando il valore MCHC è troppo elevato
In quest’articolo abbiamo parlato delle condizioni in cui la MCHC è troppo bassa. Ovviamente può accadere anche che il suo valore sia troppo alto.
Si tratta di un fenomeno che spesso si verifica in presenza di anemie ipercromiche (anemie in cui gli eritrociti assumono una colorazione scura), tra cui l’anemia emolitica e la sferocitosi. Di solito sono di carattere ereditario e genetico.
Anche un’anemia falciforme può provocare valori MCHC elevati.
Per arrivare ad una diagnosi corretta, non si esegue mai unicamente il test MCHC, ma è necessario valutare l’emocromo completo e tutti gli indici corpuscolari, e studiarne con attenzione tutte le anomalie poiché in presenza di anemia o di un’altra patologia, di solito a risultare alterato è l’intero quadro ematico.