ippocastano

Ippocastano: proprietà, usi, controindicazioni

La pianta dell’ippocastano

La pianta dell’ippocastano

L’ippocastano (nome scientifico, Aesculus hippocastanum) è una pianta originaria della penisola balcanica, ma oggi diffusa in tutto il mondo. Le parti utilizzabili di questa pianta sono il seme, la corteccia e foglia.

In passato, l’estratto di semi di ippocastano veniva usato in passato per trattare i dolori articolari, i problemi alla vescica, i problemi gastrointestinali, la febbre ed i crampi alle gambe.

L’estratto di ippocastano

Gli estratti di ippocastano

Gli estratti di ippocastano vengono ricavati maggiormente dai suoi semi.

Gli estratti contengono una saponina – nota come escina – che restringe il lume (porzione interna cava) dei vasi sanguigni.

Assunti per via orale, o applicati localmente, gli estratti di ippocastano aiutano a stringere (come appena detto) i piccoli vasi sanguigni, ed a ridurre la permeabilità della parete cellulare prevenendo la fuoriuscita di liquidi nei tessuti circostanti e favorendo la guarigione delle ferite.

Oltre che ridurre il dolore e il gonfiore delle vene varicose esistenti, gli estratti d’ippocastano tonificano e rinforzano anche le pareti delle stesse vene, aiutandole a fare in modo che non si allentino o si gonfino, e che non si trasformino in vene varicose o emorroidi.

Oggi fanno uso di integratori a base di estratti di ippocastano le persone

  • con un’insufficienza venosa cronica (un fenomeno piuttosto comune, che si verifica quando le vene della parte inferiore della gamba non sono in grado di inviare il sangue verso il cuore),
  • con le emorroidi,
  • con edemi post operatori.

I preparati che sono fatti invece con la corteccia dell’albero dell’ippocastano vengono solitamente applicati sulle piaghe della pelle.

Come, ed in che modo esplica la sua azione

Come, ed in che modo i preparati a base d’ippocastano esplicano la loro azione

Parliamo ora di come, di quando, e del perché i preparati a base di ippocastano possono esserci utili.

– 1 –  gli elementi che incidono sulla sua azione benefica

I semi di ippocastano contengono una miscela – di saponina triterpenica, chiamata escina (3-6%) – di flavonoidi – di tannini condensati – di chinino – di steroli ed acidi grassi (tra cui l’acido linolenico, l’acido palmitico e l’acido sterico) – di cumarina (inclusa l’aesculetina, la frassina [fraxetin glucoside, un composto organico glucoside]  – e di scopolina [scopoletin glucoside, un glucoside ricavato per idrolisi della scopolamina].

L’escina in essi contenuta (che, come abbiamo detto, è un composto che si ricava dalle saponine) è considerata il loro principale principio attivo, in grado di agire sulle membrane capillari per normalizzare la permeabilità vascolare. [1]

Un chilogrammo di semi freschi di ippocastano contiene circa 95 mg di lectina: le lectine come si sa, sono proteine, glicoproteine o lipoproteine[2]

– 2 – la sua farmacodinamica (studio degli effetti del farmaco sull’organismo)

a)  gli effetti anti-infiammatori

In alcuni studi condotti su degli animali, l’escina purificata ha dimostrato di essere in grado ridurre l’infiammazione indotta chimicamente. [3, 4, 5];

b)  gli effetti antiossidanti

Alcuni studi scientifici hanno dimostrato che l’estratto di semi di ippocastano ha degli effetti antiossidanti. [5, 6]

c)  gli effetti antitrombonici

Dato che contiene esculina, la quale può avere un’attività antitrombonica, l’estratto di ippocastano é quindi utile a prevenire o contrastare i disordini della coagulazione del sangue, e quindi la trombosi.

Poiché l’esculina si trova nella corteccia, nelle gemme e in altre parti dei suoi frutti, non dovrebbe essere presente negli estratti di semi di ippocastano.

d)  gli effetti vascolari

L’estratto di semi di ippocastano,

  • inibisce gli enzimi implicati nella patogenesi dell’insufficienza venosa cronica,
  • aumenta il tono venoso,
  • migliora il ritorno venoso e riduce la permeabilità vascolare,
  • il che porta al beneficio clinico della riduzione dell’edema dipendente. [3, 4, 5]

– 3 –  la farmacocinetica (studio quantitativo di Assorbimento, Distribuzione, Metabolismo, Eliminazione -ADME-)

L’escina orale non viene ben assorbita, e subisce un sostanziale metabolismo di primo passaggio: la sua bio-disponibilità viene ridotta in modo molto consistente prima che raggiunga e si distribuisca in tutto l’organismo.

L’emivita è di circa 10-20 ore. I livelli plasmatici di picco si verificano 2-3 ore dopo l’ingestione. [8]

La biodisponibilità della beta-aescina, il principale costituente attivo dell’estratto di semi di ippocastano, è stata valutata anche in occasione di due studi clinici randomizzati crossover che hanno coinvolto 18 volontari sani ciascuno.

E’ stato rilevato che non vi è alcuna differenza tra i tassi di assorbimento per la preparazione ritardata rispetto a quella non ritardata, e che l’assorbimento diurno era leggermente migliore della notte. [9]

– 4 – i risultati di alcuni studi clinici

Una revisione sistematica del 2012 riguardante 17 studi pubblicati tra il 1976 e il 2002, lascia pensare che l’estratto di semi di ippocastano assunto per un breve periodo possa migliorare i dolori alle gambe, i gonfiori ed il prurito in persone con un’insufficienza venosa cronica.

Stando ad uno di questi studi, l’estratto di semi di ippocastano può essere efficace allo stesso modo del fatto d’indossare calze a compressione. [10]

Secondo uno studio cinese, l’ingrediente principale dell’ippocastano – l’escina –  può aiutare a ripristinare la fertilità negli uomini. Tuttavia, poiché tutti gli uomini esaminati da questo studio avevano assunto anche altri integratori ed altri farmaci, non è chiaro se il miglioramento fosse dovuto a questo composto da solo o all’approccio combinato. A tal riguardo sono sicuramente necessari ulteriori studi. [11]

Integratori di ippocastano

Gli integratori a base di estratti di ippocastano

Gli integratori a base di estratti di ippocastano li si possono trovare nei negozi di alimenti naturali, nelle parafarmacie, nelle farmacie, ed anche online.

Sono disponibili in compresse, in capsule e sotto forma di tinture. Noi consigliamo sempre a tutti di orientarsi verso prodotti contenenti degli estratti standardizzati di principio attivo: in questo caso di escina.

Nel corso dei trattamenti occorre seguire le istruzioni del produttore e le indicazioni del medico curante.

Effetti collaterali ed avvertenze

Effetti collaterali ed avvertenze

I semi non d’ippocastano trasformati, le sue foglie, la sua corteccia e i fiori contengono esculina, la quale è anche velenosa e può aumentare il rischio di sanguinamento. Tuttavia, una corretta elaborazione dell’estratto di semi di ippocastano è in grado di rimuove l’esculina. L’estratto può causare alcuni effetti collaterali, tra cui,

  • prurito,
  • nausea,
  • disturbi gastrointestinali,
  • spasmi muscolari,
  • mal di testa.

E’ bene evitarne di utilizzare questi prodotti in gravidanza e nell’allattamento al seno in quanto mancano allo stato informazioni circa la sua sicurezza e la sua efficacia in queste condizioni. [12]

Controindicazioni

Le controindicazioni

Le persone con malattie renali o epatiche, e quelle con disturbi emorragici dovrebbero evitare l’ippocastano.

L’ippocastano può interagire coi seguenti farmaci:

  • aspirina,
  • clopidogrel,
  • ticlopidina,
  • pentossifillina,
  • warfarin e altri farmaci anticoagulanti o anti-piastrinici (“fluidificanti”)

Se prendi uno dei farmaci sopraelencati, non assumere estratti di ippocastano se non sotto controllo medico.

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