Le emorroidi sono (semplicemente) delle vene che si gonfiano: dolorose e fastidiosissime. Si tratta di una patologia molto comune che ci limita nelle nostre attività quotidiane. In questo articolo parleremo dei possibili vari interventi sulle emorroidi.
I trattamenti non chirurgici delle emorroidi
La maggior parte delle emorroidi non necessita di alcun trattamento chirurgico. Vediamo quali sono i rimedi, gli accorgimenti ed i prodotti più utili allo scopo.
A. Dieta e farmaci da banco

Fonte: Patient information leaflets, St Mark’s Hospital
Nella maggior parte dei casi, gli unici rimedi alle emorroidi sono costituiti dal mangiare sano; e da terapie con medicinali e creme per emorroidi senza prescrizione medica.
A parte ciò, prima arrivare alla via chirurgica, il medico probabilmente ti suggerirà altre strategie da seguire: per esempio la tecnologia laser.
B. Laser emorroidectomia
Rispetto agli interventi chirurgici l’utilizzo del laser è preferibile soprattutto perché non comporta particolari effetti collaterali. Si tratta di uno strumento molto efficace che può essere utilizzato senza necessariamente dover andare in ospedale.
Tuttavia sono in molti a ritenere che i trattamenti col laser non siano molto efficaci quando le emorroidi sono molto grandi, o quando comportano ad ampi sanguinamenti.
In alcuni casi inoltre, anche dopo questa operazione le emorroidi ritornano. Per cui, quando le emorroidi sono particolarmente gravi e gli altri trattamenti non sono efficaci, un intervento chirurgico sulle emorroidi diventa l’unica soluzione: l’unica strada da percorrere.
Non ti devi comunque preoccupare. Negli ultimi anni i trattamenti delle emorroidi hanno fatto passi da gigante, sono molto sicuri e ci consentono l’ampia scelta di opzioni che ora illustreremo.
C. Legatura elastica in modalità meccanica
Con questo trattamento, viene posta una piccola legatura elastica alla base delle emorroidi. La legatura sarà talmente tanto stretta che l’apporto di sangue a quest’area verrà fermato. Conseguentemente, le emorroidi cadranno nel giro di una settimana-dieci giorni.
Rispetto ai metodi precedenti, uno dei maggiori vantaggi della legatura elastica, è che questa può essere utilizzata anche sulle emorroidi interne, oltre che su quelle esterne.
Tuttavia per quanto riguarda le emorroidi interne la procedura è un po’ più complicata: il medico inserirà nel canale anale uno strumento, chiamato legatore, quindi afferrerà le emorroidi tramite un forcipe (uno strumento simile ad una pinza) e successivamente inserirà la legatura intorno alle emorroidi.
Le guarigione con la legatura elastica
Una volta che le emorroidi sono cadute, il trattamento sarà completo. Potrebbe rimanerci una piccola cicatrice, ma sarà appena visibile.
L’impatto di questo trattamento sui pazienti varia da persona a persona. Alcuni riescono a tornare subito alla loro normale vita quotidiana, altri invece necessitano di riposare a letto per qualche giorno.
D. La scleroterapia in modalità chimica
Questo metodo viene utilizzato per trattare le emorroidi interne più piccole. In questo caso si applica un medicinale appositamente pensato per indurire le emorroidi, e per cicatrizzare il tessuto.
Quindi, col tempo questo medicinale ridurrà la quantità di sangue che scorre nelle emorroidi, portandole a cadere. Prima però le emorroidi smetteranno di sanguinare.
La guarigione con la scleroterapia
Questa sostanza chimica viene somministrata tramite un’iniezione, tuttavia è molto improbabile che si avverta del dolore.
Questo tipo di trattamento non comporta rischi, ed è molto utile per quelle persone che prendono delle medicine per diminuire la viscosità del sangue, perché non devono essere fatti dei tagli.
Come per gli altri trattamenti, si sarà in grado di camminare nello stesso giorno dell’intervento.
E. La terapia coagulativa in modalità termica
Questo trattamento utilizza la luce infrarossa, il calore o il freddo: la scelta dipenderà dalle emorroidi. Lo scopo della terapia coagulativa è di stimolare una reazione nelle emorroidi per farle restringere.
Allo stesso tempo il medico utilizzerà una tecnica chiamata anoscopia, in cui un piccolo anoscopio verrà inserito nel retto.
In questo modo il medico avrà un’idea più precisa delle tue emorroidi. Questo è uno dei migliori metodi per trattare le emorroidi.
I trattamenti chirurgici delle emorroidi
Entriamo ora nel campo della chirurgia.
A. L’emorroidectomia
Uno dei metodi più comuni per “sbarazzarsi” delle emorroidi è l’emorroidectomia: viene preferita quando le emorroidi esterne sono molto dolorose.
Viene utilizzata per rimuovere le emorroidi entro le 72 ore dalla loro apparizione.
Per rimuoverle, occorre che un chirurgo faccia delle apposite incisioni in modo da asportarle completamente.
Nonostante l’emorroidectomia sia una procedura relativamente sicura, i medici dovranno fare attenzione a non danneggiare i muscoli. Probabilmente verrà eseguita un’anestesia locale appena prima dell’intervento. In questo modo non si proverà nessun dolore.
L’emorroidectomia può essere eseguita ambulatoriamente, quindi probabilmente si potrà andare a casa subito dopo l’intervento.
È importante sapere che è necessaria l’applicazione di punti, il che rende per alcuni giorni il post-intervento piuttosto doloroso.
La guarigione con l’emorroidectomia
Molte persone lamentano un dolore sordo nel retto per almeno 24 ore dopo la conclusione dell’intervento anche se le normali medicine da banco dovrebbero poter porvi rimedio.
B. La prolassectomia con metodica PPH o metodo Longo
Il trattamento con la prolassectomia PPH (Procedure for Prolapse and Hemorroids), anche conosciuto come emorroidoplessi con stapler, o metodo Longo, è utilizzato per trattare il prolasso delle emorroidi. Questo prolasso può essere pericoloso se non trattato tempestivamente.
Il medico utilizza uno stapler (“spillatrice”) per ancorare le emorroidi nella loro posizione originale.
Allo stesso tempo questa procedura aiuta a fermare l’apporto di sangue alle emorroidi. col tempo ciò le farà seccare e cadere.
La guarigione con la prolassectomia PPH
In generale questa procedura è indolore, perché viene eseguita nell’area interna dove non ci sono terminazioni nervose.
Questo significa che nella maggior parte dei casi uno dovrebbe essere in grado di andare a casa alla fine del trattamento. Potrebbero anche non essere necessari degli antidolorifici.