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8 funghi medicinali e le loro diverse proprietà curative

Gli utilizzi dei funghi per scopi curativi

Sebbene nelle culture e nelle medicine tradizionali di alcuni paesi come la Cina, il Giappone e la Corea (per menzionarne solo alcune), l’utilizzo di funghi (detti anche miceti) per scopi medicinali e curativi abbia radici antiche e profonde, da noi ancora si continua a discutere – a volte anche con un certo scetticismo  – delle benefiche proprietà terapeutiche e nutrizionali dei miceti. Negli anni passati questo argomento veniva associato al movimento «new age» che negli anni ’60 aveva portato alla ribalta i funghi e questo fatto aveva “impedito” la diffusione di informazioni scientifiche su questi preziosi e complessi organismi. Solo con la globalizzazione ci sono giunte dal lontano oriente delle informazioni più serie, al punto che oggi un crescente numero di ricercatori sta cercando di colmare il grosso divario tra le medicine tradizionali e la medicina ufficiale per quanto riguarda i funghi.

Da questi studi emerge che (ad oggi) sono all’incirca 130 le condizioni mediche trattabili con i funghi. A differenza dei farmaci tradizionali e delle erbe medicinali, pare che i funghi, per la stessa loro stessa natura abbiano un’innata capacità di intervenire in modo «intelligente» sui mali concentrando la loro azione terapeutica laddove c’è più bisogno.

Benché i funghi siano una ricca fonte di vitamine e di sali minerali, la loro azione medicinale dipende dalla presenza di altri componenti tra i quali una classe di polisaccaridi, i beta-glucani che hanno delle proprietà ipocolesterolemizzanti, ipoglicemizzanti e immunomodulatorie. [15]

Introduzione ai funghi, o miceti, ed alle loro proprietà curative

Sono migliaia le specie di miceti che hanno proprietà per essere annoverati nella categoria dei funghi medicinali. Alcuni sono più popolari, altri stanno ricevendo la dovuta attenzione solo negli ultimi anni.

Il fungo o micete (miceto) è un vegetale privo di clorofilla che, come i batteri, le alghe ed i licheni, appartiene alle tallofite (piante il cui corpo vegetativo è costituito dal tallo e prive di strutture quali le radici, il fusto e le foglie).  Il nome fungo deriva dal latino fungus. Il nome micete (da cui micologia, la scienza che si occupa dei funghi) deriva invece dal nome greco mykés.

Molti sono i funghi velenosi per l’uomo. Molti altri vengono largamente utilizzati per la preparazione di cibi e per essere conservati. Molti vengono usati nel campo farmaceutico. In molti paesi, la coltivazione e la raccolta di funghi viene fatta ad opera di grandi realtà industriali. Ci sono invece dei funghi che devono necessariamente essere raccolti in natura.

In Italia, la commercializzazione dei funghi di superficie spontanei per uso alimentare viene diversamente regolamentata a seconda che siano freschi, che siano secchi, o che siano conservati (congelati, surgelati,  sott’olio, sott’aceto, in salamoia).

I funghi contengono grandi concentrazioni di (1,3) betaglucani, polisaccaridi che giocano un ruolo chiave per quanto riguarda il supporto ad una corretta risposta del sistema immunitario.

Molti di quelli che vengono chiamati funghi medicinali svolgono anche un’attività antiossidante, e giovano a varie funzioni come quelle cardiache, cerebrali ed epatiche: oltre che a bilanciare le risposte infiammatorie, le quantità di glucosio nel sangue, e molto di più. Tuttavia, per quanto è a nostra conoscenza nessuno studio scientifico ha confermato che i funghi – da soli – possano anche curare o prevenire una qualche patologia. [1, 2]

Delle 10.000 specie di funghi esistenti al mondo, illustreremo in estrema sintesi le principali caratteristiche di quelli che, per i loro benefici effetti e le loro proprietà medicinali e curative sembrano i più interessanti.

1.   Il fungo cordyceps sinensis

Il cordyceps sinensis (acquistabile qui), è uno dei più strani e meravigliosi organismi presenti in natura.

Viene raccolto in quota negli altopiani himalayani, ma non lo si trova sugli alberi o sulle rocce come molti funghi, in quanto il cordyceps è un fungo parassita che cresce all’interno del corpo di vermicelli «caterpillar».

Descrivere il cordyceps sinensis in poche righe è pressoché impossibile (per maggiori approfondimenti vi rimandiamo ad un ottimo libro, scritto dalla biologa Stefania Cazzavillan  Cordyceps sinensis. Fontana di giovinezza. Ci limitiamo a dirvi solo che ha potenti effetti benefici, in primis sui reni e sui polmoni, ma anche sul fegato e sul cuore.

Il cordyceps sinensis è universalmente riconosciuto per essere anche un ottimo adattogeno e per essere il simbolo della longevità e del vigore.

Questo fungo ha visto focalizzare su di se l’attenzione del mondo intero nel 1993, quando vari atleti cinesi batterono ben nove record del mondo attribuendo i risultati all’uso di un tonico a base di cordyceps synensis, di cui si diceva donasse energia e resistenza.

In effetti, studi fatti su animali fanno pensare che il cordyceps possa migliorare l’efficienza con la quale gli organi ed i tessuti utilizzano l’ossigeno, e che aumenti la produzione di adenosin-trifosfato (ATP) per l’energia [3, 4].

Per analoghi motivi, il cordyceps synensis è stato anche utilizzato per favorire la salute dell’apparato respiratorio: sebbene siano necessari ulteriori ricerche prima di qualificarlo come una cura, alcuni lo ritengono efficace per gli asmatici e per chi ha altri problemi respiratori [3].

Questo fungo è ritenuto anche in grado di favorire le funzionalità surrenali e sessuali: ci sono degli studi che fanno ritenere che il cordyceps possa bilanciare gli ormoni surrenali e proteggere queste ghiandole dall’atrofia.

In occasione di un esperimento clinico in doppio cieco (studio nel quale il soggetto e l’osservatore ignorano il trattamento somministrato), era stato somministrato del cordyceps synensis, oppure del placebo a soggetti con una libido diminuita. Quelli che avevano assunto il cordyceps avevano riferito di un miglioramento più significativo di quelli avevano assunto il placebo.

Un altro studio aveva appurato che gli integratori a base di cordyceps erano in grado di favorire negli uomini livelli salutari di testosterone, e di produzione di ossido nitrico [3,5].

Alcuni ricercatori pensano che il cordyceps synensis favorisca anche il corretto funzionamento dei reni. Alcuni studi fatti su piccoli animali, fanno pensare che questo fungo determini una “attività antiapoptotica e anti-infiammatoria” nei ratti con una ridotta funzionalità renale.

Inoltre si sono potuti rilevare dei cali nelle quantità di diversi marcatori dell’infiammazione (ad esempio, MCP-1, TNF-a e iNOS). Gli scienziati credono anche che questo fungo supporti le funzioni delle cellule mesangiali (cellule la cui funzione quella è di agire da spazzini), il che che aiuta i reni ad espellere scarti e tossine [3, 5].

Diversi studi condotti sia su degli esseri umani che su degli animali, indicano anche un qualche suo beneficio cardiovascolare: in particolare uno studio randomizzato in doppio cieco controllato con placebo, aveva valutato gli effetti del cordyceps su livelli di colesterolo elevati, ed aveva scoperto che più di metà dei pazienti sottoposti ad una terapia con questo fungo avevano un calo del 10% del loro colesterolo totale, ed un calo di più del 10% del colesterolo HDL (il cosiddetto colesterolo «buono»). [3]

Alcuni altri studi clinici hanno scoperto nel cordyceps anche proprietà antiossidanti, il che manterrebbe il nostro cervello sano sia strutturalmente che funzionalmente nonostante l’aumentare dell’età. [3, 5]

Se state cercando degli integratori a base di estratti di cordyceps, i seguenti prodotti paiono particolarmente interessanti:

2.   Il fungo ganoderma lucidum (reishi)

I primi riferimenti quale fungo medicinale al reishi / ganoderma lucidum (acquistabile qui) risalgono a quasi duemila anni fa. Si era guadagnato l’appellativo di «fungo dell’immortalità»: così infatti veniva chiamato nella medicina tradizionale cinese per le sue proprietà quanto alla longevità ed alla salute.

Una revisione di vari studi clinici eseguiti nell’arco di 30 anni, ha confermato sia in vivo che in vitro che il reishi ha (tra l’altro) rilevanti effetti immuno-modulanti, e contribuisce a proteggere le cellule del nostro sistema immunitario dal danno ossidativo.

Si dice che il reishi abbia anche benefici effetti cardiovascolari. In occasione di uno studio su 33 persone affette da ipertensione è stato notato che, grazie ad una integrazione di reishi nella dieta, la loro pressione del sangue si era ridotta significativamente nel periodo di due settimane.

In uno studio minore (ed a sé stante), l’assunzione di reishi aveva aumentato i livelli di colesterolo HDL  (il cosiddetto colesterolo «buono») degli individui esaminati. Questa specie di funghi contiene infatti dei fitosteroli, che si pensa agiscano come precursori di ormoni corporei assieme a triterpeni, che potrebbero avere benefici effetti sulla pressione arteriosa ed effetti antistaminici. [3, 6]

Il reishi ha anche mostrato di poter regolare la nostra glicemia. Questa sua attività potrebbe essere dovuta a dei polisaccaridi, conosciuti come ganoderani A, B e C. : si pensa che questo fungo inibisca l’alfa-glucosidasi, un enzima che demolisce gli amidi in zuccheri. [7]

Studi in vitro, hanno mostrato che il reishi è in grado di sostenere una corretta risposta infiammatoria. Uno di questi studi ha rilevato che 220 mg di estratto di reishi e 50 mg di polvere di reishi hanno effetti comparabili a quelli di 5 mg di idrocortisone. [3]

Il seguente, è un ottimo integratore alimentare a base di un estratto ganoderma lucidum: Ganoderma lucidum: 300 mg/30 capsule. Titolato al 30% in polisaccaridi. Qualità controllata, 100% naturale. Raccomandato.

3.   Il fungo chaga

Il fungo medicinale chaga (nonotus obliquus) (acquistabile qui) ha una lunga storia di impieghi in Russia, dove cresce allo stato selvatico principalmente sulle betulle, e dove viene spesso definito come il “dono di Dio”.

Ha una significativa attività antiossidante. In occasione di uno studio scientifico il chaga ha dimostrato di giovare alla riduzione dello stress dei radicali liberi nei linfociti (globuli bianchi), sia nei pazienti sani sia in quelli con una malattia infiammatoria intestinale.

I ricercatori hanno concluso che il chaga potrebbe essere un utile strumento combattere i danni dei radicali liberi nel nostro corpo.

4.   Il fungo hericium erinaceus

Le azioni medicinali dell’ hericium erinaceus (acquistabile qui) sono leggermente diverse dalla maggior parte dei funghi per il fatto che i suoi effetti riguardano sopratutto il nostro cervello.

L’ hericium erinaceus è un fungo dalle accertate capacità mediche per quanto attiene alla salute neurologica, e ciò grazie alla sua capacità di rigenerare i nervi.

E ciò potrebbe avere dei potenziali benefici per quelli che hanno un leggero decadimento cognitivo dovuto all’età. Alcuni ricercatori avevano somministrato – a 30 soggetti adulti anziani con un leggero decadimento cognitivo – ogni giorno per 16 settimane delle dosi “di testa di scimmia”  (in Cina l’hericium erinaceus  è conosciuto col nome di testa di scimmia) oppure di un placebo.

Nel complesso, coloro che avevano assunto l’hericium erinaceus avevano “acquisito punti significativi sulla scala delle funzioni cognitive rispetto al gruppo che aveva assunto il placebo”. [12, 13]

Questo fungo ha anche effetti benefici per la nostra memoria. Questo fatto stato rilevato in individui che avevano delle perdite di memoria a causa di accumuli di betamiloide nel cervello, fatto associato a patologie degenerative come l’Alzheimer. Si ipotizza che questo fungo promuova la secrezione del fattore di crescita nervoso (NGF), una proteina specializzata nella crescita e nel mantenimento dei neuroni nel sistema nervoso. [14]

L’ hericium erinaceus può essere utilizzato anche in cucina: è ricco di proteine e sempre più spesso si trova in negozi di alimentari gourmet.

Un integratore alimentare a base di hericium erinaceus da agricoltura biologica è disponibile presso questo negozio.

5.    Il fungo shiitake

E’ il fungo commestibile più «popolare» in tutto il mondo. Viene coltivato in Asia per usi alimentari almeno a partire dall’undicesimo secolo.

Questo delizioso fungo è utile per la sua azione antiossidante e antimicrobica. In medicina viene utilizzato in relazione alle malattie che coinvolgono la funzione immunitaria e per supportare il sistema cardiovascolare.

Dal fungo shiitake si ottiene l’AHCC (acronimo di Active Hexose Correlated Compound – composto correlato esoso attivo), un oligosaccaride ricco di alfa-glucani che potrebbe avere diverse proprietà benefiche. [10]

Un polisaccaride antitumorale isolato dal fungo shiitake, associato alle sue proprietà medicinali, il lentinano, è stato studiato in modo estensivo per dimostrare che esso non uccide direttamente le cellule tumorali, ma potenzia diversi aspetti del sistema immunitario, il che implicherebbe un rallentamento nella crescita tumorale. In occasione di uno studio sull’argomento condotto su 16 pazienti con cancro in stadio avanzato, era stato iniettato il lentinano all’interno delle aree colpite da tumore di alcuni di loro. I ricercatori avevano notato una sopravvivenza più lunga relativamente a coloro che avevano ricevuto questo polisaccaride, rispetto ai rimanenti soggetti (129 giorni contro 49 giorni). [3, 11]

Da alcuni studi condotti su animali e su uomini é emerso che i composti che sono presenti nello shiitake hanno anche degli effetti benefici sui livelli di colesterolo: chi aveva consumato grandi quantità di shiitake, aveva avuto un calo di colesterolo del 7-14%. [3, 11]

Un buon integratore a base di estratto di fungo shiitake è il Shiitake di Vita World 100 Capsule, 500mg.

6.   Il fungo maitake (grifola frondosa)

Il maitake è originario del Giappone e delle regioni nord-orientali del Nord America, dove cresce alla base delle querce.

Il fungo maitake è un modulatore immunitario della salute, ed è un ben noto adattogeno. Da alcune ricerche preliminari è emerso che questo fungo potrebbe avere attività antitumorali, sebbene ciò necessiti di conferme attraverso ulteriori studi. [3]

Queste attività anti-tumorali vengono legate agli estratti di maitake: i ricercatori stanno studiando un loro possibile utilizzo in combinazione con i trattamenti convenzionali per il cancro. Il fungo maitake ha una struttura molecolare unica, la quale ha dimostrato di avere effetti importanti nel sostegno al sistema immunitario.

Dalle prime ricerche, sembra che il maitake possa avere effetti benefici sui soggetti che si sottopongono a chemioterapia. Una ricerca condotta su 671 pazienti, ha rilevato che l’aggiunta di questo fungo alla chemioterapia, ha portato ad una riduzione, della perdita di capelli, dei dolori, delle nausee, e delle sofferenze che accompagnano le cure tradizionali [3]. Sebbene ciò necessiti ancora di conferme, alcuni pensano che il maitake possa rendere più efficace la chemioterapia.

  • Uno studio aveva comparato gli effetti dell’estratto di betaglucani del maitake, con quelli del farmaco chemioterapico mitomicina (MMC) sui dei topi con il cancro, ed aveva rilevato che i betaglucani del maitake inibivano la crescita tumorale più efficacemente (80%) rispetto al MMC (45%).
  • La sua attività antitumorale più efficace (raggiungendo quasi il 98%) si era avuta combinando queste due sostanze.
  • Tale abbinamento potrebbe quindi essere benefico, poiché il maitake supporta le funzioni immunitarie, mentre la MMC fa direttamente diminuire le cellule tumorali.
  • Anche in occasione di uno studio fatto sui pazienti malati di cancro agli stadi 2-4, il maitake aveva dimostrato la sua efficacia.
  • A questi soggetti erano stati somministrati i betaglucani del maitake, sia da soli che in aggiunta alla chemioterapia.
  • Nel gruppo sottoposto alla doppia terapia, in più di metà dei soggetti affetti da cancro al seno, al fegato ed ai polmoni, si era avuta una regressione o, comunque, un significativo miglioramento dei sintomi.

Altri studi fatti su dei topi e dei ratti sembrano suggerire che il fungo maitake possa essere anche utile a mantenere equilibrati i livelli di glicemia. [3, 4]

Come abbiamo visto sopra, i funghi reishi, i funghi shiitake, ed i funghi maitake hanno delle spiccate proprietà antiossidanti e regolatrici del sistema immunitario. Per sfruttarne le sinergie, esistono anche degli integratori – come i seguenti – a base di estratti secchi dei tre funghi, reishi, shiitake, maitake:

  • Reishi Shiitake Maitake Bio. 2 capsule (la dose giornaliera suggerita dal produttore) contengono:
    • 200 mg di estratto secco di reishi titolato al 30% in polisaccaridi (ossia 60 mg) e al 15% in beta-glucani (ossia 30 mg),
    • 200 mg di estratto secco di shiitake biologico titolato al 30% in polisaccaridi (ossia 60 mg) e al 20% in beta-glucani (ossia 40 mg),
    • 200 mg di estratto secco di maitake biologico titolato al 30% in polisaccaridi (ossia 60 mg) e al 20% in beta-glucani (ossia 40 mg).

7.   Il fungo agaricus

L’agaricus o Agaricus Blazei Murril, o ABM, è un fungo medicinale commestibile proveniente dal Brasile. Si tratta di un fungo che contiene un complesso di betaglucani atto a sostenere il nostro sistema immunitario: servono comunque ulteriori studi per avere una confermare di tutto ciò.

A seguito di un piccolo studio clinico l’agaricus aveva mostrato di ridurre i livelli di colesterolo nei soggetti sani: quindi si ipotizza che questo fungo possa favorire sani livelli di colesterolo. Anche un altro studio (anche se, va precisato che al riguardo sono disponibili pochi elementi) ha dimostrato che l’agaricus favorisce i normali livelli di colesterolo e glicemia nei soggetti sani. [3, 8]

8.   Il fungo coriolus versicolor (o fungo trametes versicolor)

Il coriolus versicolor è un fungo molto noto per i suoi benefici sul nostro sistema immunitario. In alcuni paesi, ai pazienti oncologici viene prescritto il polisaccaride-K (PSK), estratto da questo fungo.

Nel corso di uno studio durato 10 anni, a 185 pazienti affetti da un cancro al polmone di stadio 1, 2 e 3, era stata abbinata alla «normale» radioterapia una somministrazione di polisaccaride-K (PSK): il loro tasso di sopravvivenza dopo 5 anni aveva registrato un drastico aumento. [3]

Più di 400 studi scientifici hanno evidenziato le proprietà benefiche del coriolus versicolor sul sistema immunitario, sia nelle persone sane sia in quelle affette da patologie croniche. Per esempio, il polisaccaride-K (PSK) ed il PSP (un altro componente del fungo coriolus versicolor) hanno portato un miglioramento delle funzioni immunitarie nei pazienti oncologici sottoposti alla chemioterapia. [9]

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