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Fame emotiva: combatterla con 5 “strategie”

Le persone che mangiano per ragioni emotive sono a maggior rischio di diabete di tipo 2, d’ipertensione, di obesità e di cancro. Le cose da poter fare al riguardo.

La fame emotiva

Se quando sei stressato o quando sei sconvolto fai subito irruzione nel frigo, probabilmente soffri di fame emotiva.

Il “mangiare emotivo” di tanto in tanto colpisce la maggior parte delle persone. Si tratta di un mangiare volto a trovare un equilibrio interiore. Tuttavia il fatto di lasciare regolarmente che i nostri sentimenti e le nostre emozioni ci guidino nell’assunzione del cibo può incidere negativamente sulla nostra salute.

La tristezza, la noia e altri sentimenti negativi possono spesso guidare il mangiare emotivo.

Ma anche gli eventi felici possono innescarla: molte persone mangiano troppo a seguito di eventi gioiosi come feste e matrimoni.

Anche alcune condizioni più gravi come il disturbo da alimentazione incontrollata possono essere collegate al mangiare emotivo. Questo disturbo è caratterizzato dal consumo di grandi quantità di cibo, anche dopo essere sazi.

Il fatto di mangiare più cibo del necessario può avere conseguenze anche pericolose.

Le persone che mangiano emotivamente, spesso mettono su troppo peso, e questo fatto li mette ad un maggior rischio di diabete di tipo 2, d’ipertensione, di obesità e di cancro.

Ma non solo. Anche lo stesso fatto in sé di mangiare eccessivamente ha delle conseguenze emotive: s’innesca infatti un circolo vizioso in quanto ci si può sentire colpevoli o imbarazzati dopo aver mangiato troppo.

5 “strategie” per contrastare la fame emotiva

Ecco alcuni comportamenti da seguire per poter interrompere il ciclo degli episodi del mangiare emotivo e per interrompere questo circolo vizioso.

1. Impara a riconoscerla

Quando ti appresti a fare uno spuntino, chiediti che cosa ti sta spingendo a farlo. Se sei veramente affamato, noterai di avere alcuni sintomi fisici come uno stomaco che “brontola”, se invece sei emotivamente alterato sentirai piuttosto una “agitazione” interiore che necessita di cibo per essere sedata.

2. Tieni un diario

Prenditi il ​​tempo per tenere un diario alimentare. Scrivi ogni giorno ciò che mangi. Mettici anche i sentimenti che avevi in ​​quel momento e se eri veramente affamato. Potresti scoprire che certi sentimenti, come la rabbia o la tristezza, ti portano ad eccedere col cibo.

Una volta che noti quali sono questi elementi che ti stimolano a mangiare, puoi impostare modi più salutari per affrontarli. Ad esempio, se hai stress fai una passeggiata intorno all’isolato (senza provare ad alleggerirlo entrando in un bar!): questo magari funziona come, o addirittura meglio, della corsa verso il frigorifero.

3. Creati un network di persone che ti supportino

Anche l’avere un compagno o una compagna, degli amici, o dei parenti attorno a te che sostengono i tuoi sforzi per cambiare le tue abitudini alimentari, può aumentare le possibilità di successo.

Se il mangiare emotivo è fuori controllo, può anche esserti utile unirti ad un gruppo di supporto di mangiatori compulsivi anonimi. Questo gruppo ti aiuterà ad incontrare altre persone con problemi simili e ad apprendere i modi migliori per farvi fronte.

4. Dai sfogo alle tue passioni ed ai tuoi interessi

Trovare un’attività che ti piace, può aumentare la fiducia in te stesso, una cosa che spesso manca nei mangiatori emotivi. Alcuni esempi potrebbero essere dati dal praticare lo yoga, dal suonare uno strumento musicale o dal dipingere.

Potresti in tal modo anche scoprire che il tuo mangiare è principalmente dovuto alla noia: se è così, allora una nuova passione può riempire le tue ore e renderti meno incline a cercare la soddisfazione emotiva nel cibo.

5. Parlane con uno psicoterapeuta

Se non riesci a controllare la tua fame emotiva da solo, chiedi aiuto ad uno psicoterapeuta: potrebbe esserti utile una forma di psicoterapia chiamata terapia comportamentale cognitiva.

La terapia comportamentale cognitiva può insegnarti anche a cambiare le tue abitudini alimentari e ad affrontare le emozioni spiacevoli in un modo più efficace.

Nei casi più difficili possono essere d’aiuto anche gli antidepressivi ed i soppressori dell’appetito, ma nella maggior parte dei casi, una serie di sedute di psicoterapia può aiutarti a riprendere il controllo delle tue abitudini alimentari.

 

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