L’esterasi leucocitaria è un enzima dei globuli bianchi che, salvo quantità minime, non dovrebbe essere presente nelle urine. I suoi valori elevati indicano l’esistenza probabile di un’infezione delle vie urinarie o dei reni.
L’esterasi leucocitaria
Cosa sono le esterasi, cos’é l’esterasi leucocitaria, e cosa l’esame dell’esterasi leucocitaria nelle urine? Perché si esegue il test delle urine per rilevarne la presenza? Cercheremo di dare delle risposte.
Prima però è opportuno precisare il significato di alcuni termini.
- Le esterasi sono degli enzimi che entrano in diversi ruoli metabolici tra cui i processi digestivi ed infiammatori.
- I leucociti sono i globuli bianchi, ovvero delle cellule del sangue: la loro presenza nelle urine è la spia di una probabile infezione delle vie urinarie.
- L’esterasi leucocitaria è un enzima che viene rilasciato/prodotto dai globuli bianchi. Una concentrazione elevata di esterasi leucocitaria nelle urine è quasi sempre il sintomo di un’infezione delle vie urinarie.
- L’esame dell’esterasi leucocitaria (conosciuto anche come test per l’elastasi dei neutrofili o test dell’elastasi granulocitaria) è un’esame che viene fatto per la ricerca di leucociti/globuli bianchi e di eventuali altre anomalie nelle urine.
- Ancorché sia una condizione piuttosto comune, l’avere nelle proprie urine solo alcuni globuli bianchi, non dà una positività al test all’esame.
- Mentre ogni condizione che faccia aumentare nelle urine significativamente il numero di globuli bianchi, dà un risultato positivo al test per l’esterasi leucocitaria. [1, 2, 3]
- Si ha una piuria, quando viene riscontrata la presenza di materiale purulento nelle urine, e vi si riscontra un notevole aumento del numero dei leucociti.
Per prima cosa occorre chiarire che in questo caso l’esame delle urine è in realtà un insieme di esami che permette di analizzare le caratteristiche chimiche e fisiche delle urine e del relativo sedimento. Grazie questi esami è possibile individuare la presenza di diverse malattie sistemiche ai reni, alle vie urinarie. [1]
Il test dell’esterasi leucocitaria, in particolare – un esame che rileva la presenza di questo enzima nelle urine – lo si fa quando si sospetta un’infezione delle vie urinarie: il dosaggio dell’estesasi presente può rappresentare infatti un importante parametro diagnostico.
Se viene rilevata nelle urine la presenza di esterasi leucocitaria ciò indica l’esistenza di una condizione patologica, da dover poi individuare con altri esami, o da mettere in relazione ad altre condizioni.
Solitamente per poter stabilire una diagnosi é infatti sufficiente associare i risultati dell’analisi delle urine agli altri sintomi che un’individuo manifesta. [1]
Fatte queste premesse, vediamo più in dettaglio che cos’é l’esterasi leucocitaria, come la si rileva, e cosa comporta.
Le condizioni che determinano un’esterasi leucocitaria: come diagnosticarle
Come si è detto, l’enzima esterasi è presente in particolare nei neutrofili e nei granulociti e, per tale ragione questo enzima viene detto anche elastasi granulocitaria, o elastasi dei neutrofili. è noto anche come elastasi dei neutrofili o elastasi granulocitaria.
I valori di riferimento del test dell’esterasi leucocitaria sono pari a zero: questo significa che per considerarlo nella norma l’esito di un test dev’essere negativo.
La sua presenza si correla quasi sempre ad un’abnorme quantità di globuli bianchi nelle urine, spesso un indice d’infezioni alle vie urinarie, pelviche o renali: per tale ragione il test dell’esterasi leucocitaria si rivela molto utile nei casi in cui non compaiano dei sintomi fisici facilmente identificabili.
Per avere un riscontro diagnostico più preciso, altre analisi specifiche vengono solitamente associate alle ricerche nelle urine dell’esterasi leucocitaria, quali il conteggio dei nitriti urinari, la presenza di leucociti o addirittura di batteri nei sedimenti urinari.
Se necessario, successivamente si prosegue con un’urinocultura ed un antibiogramma al fine di identificare con precisione il tipo d’infezione in corso, provvedendo quindi a definirne il relativo trattamento.
Le possibili cause di suoi valori elevati
Come si è visto, un valore fuori norma di esterasi leucocitaria spesso si correla ad una forma infiammatoria o infettiva delle vie urinarie: una cistite, una uretrite acuta o cronica, ma anche cisti renali di natura genetica, calcoli renali, infiammazioni della prostata negli uomini ed alcune forme di neoplasia.
Anche nelle donne in gravidanza, si riscontra la presenza dell’enzima e di globuli bianchi nelle urine. Considerato che il valore di riferimento coincide con l’assenza dell’enzima, non esiste la possibilità che tale valore possa risultare troppo basso: la negatività del test costituisce una situazione normale.
I sintomi ed i disturbi correlati all’esterasi leucocitaria
La presenza di esterasi leucocitaria nelle urine spesso non comporta nessun sintomo preciso. Tuttavia, nella maggior parte dei casi un suo valore elevato corrisponde ad infezioni urinarie, con le relative sintomatologie tipiche:
- frequente stimolo ad urinare,
- sensazione di non urinare in maniera completa,
- urine torbide o dall’odore pungente e sgradevole,
- dolore e bruciore durante lo svuotamento della vescica,
- dolori addominali e renali e senso di malessere generale.
Come si fa il test delle urine per l’esterasi leucocitaria
L’esame delle urine per l’esterasi leucocitaria è chiamato anche test dell’elastasi granulocitaria, o test per l’elastasi dei neutrofili.
- L’urina analizzata è quella di un campione di urine raccolto in modo sterile (per prevenirne contaminazioni).
- L’ideale sarebbe utilizzare l’urina che rimasta nella vescica per un tempo di 2-3 ore.
- Per prelevare il campione d’urina da analizzare, si utilizza un kit speciale composto da un contenitore sterile ed alcune salviette anch’esse sterili.
- Per mantenere il campione di urine sterile é essenziale seguire le relative istruzioni.
Ad ogni modo, per fare un prelievo d’urina si dovrebbe procedere nel modo seguente:
- Prima si deve deve urinare una piccola quantità nel water, e poi interrompere il flusso urinario.
- Poi, il contenitore sterile per l’urina dovrebbe essere posizionato a qualche centimetro dall’uretra, ed essere riempito fino a metà.
- Dopo aver raccolto la necessaria quantità si può continuare ad urinare nel water. [4]
Ricevuto il campione, il medico immergerà una strisciata nel campione dell’urina raccolta, ed uno dei blocchi di colore presenti su di essa cambierà colore a seconda della quantità di leucociti presenti nell’urina stessa.
Il test della striscetta dovrebbe essere svolto subito appena raccolta l’urina, perché utilizzare un campione che ha ristagnato potrebbe dare un risultato diverso. [5]
I risultati positivi
Un risultato positivo sta a significare che si é in presenza di una piuria, ovvero ad un aumento della quantità di globuli bianchi nelle urine.Questo uol dire che il soggetto preso in esame potrebbe avere un’infezione del tratto urinario. Infatti,
- alcune condizioni patologiche, come le uretriti e le cistiti, sono cause comuni di una piuria,
- anche le malattie sessualmente trasmissibili (MST), come la gonorrea e la clamidia (un’infezione sessualmente trasmissibile) possono far aumentare i globuli bianchi nelle urine.
In presenza di un riscontro positivo potrebbero rendersi necessari degli ulteriori test diagnostici.
Per identificare il patogeno che sta causando l’infezione, potrebbe essere necessario eseguire un’urinocoltura: questa analisi potrebbe essere associata ad un test di suscettibilità al patogeno allo scopo di identificare l’antibiotico più adatto.
Potrebbero anche verificarsi delle circostanze per cui un’urinocoltura successiva ad un test non produca più un risultato positivo. Infatti,
- una urinocoltura senza crescita dopo 24 o 48 ore, non sempre significa che non sia più presente l’infezione,
- ma potrebbe significare semplicemente che il patogeno non può essere individuato da una urinocoltura standard,
- conseguentemente, potrebbe essere necessario ripeterla al fine di cercare il batterio ad un conteggio più basso.
- A questo riguardo, va detto che le malattie sessualmente trasmissibili come la clamidia e la gonorrea sono note perché producono un risultato negativo alle colture.
I risultati falso – positivi
Potrebbe aversi un risultato falsamente elevato quando il campione d’urina esaminato è stato contaminato per qualche motivo (e questo potrà eventualmente venire confermato eseguendo un’urinocoltura).
Ci sono diversi tipi di batteri che possono crescere in un’urinocultura, e questi potrebbero includere anche dei batteri non patogeni. Per identificare il batterio infettante, il medico potrebbe richiedere un altro campione di urine raccolto in modo più attento.
Per queste ragioni, diventa essenziale seguire le istruzioni per un corretto utilizzo del kit di raccolta urine, proprio allo scopo di evitare di contaminare il campione e di ottenere, come conseguenza, un risultato falso-positivo. [7]
I risultati falsi -negativi possono aversi anche quando nelle urine c’è una grande quantità di proteine o di glucosio: in questi casi, l’aumento del peso specifico dell’urina legato a questi fattori fa restringere i globuli bianchi, i quali non produrranno l’enzima esterasi.
Se i sintomi di un’infezione fossero presenti nel soggetto, ma l’esterasi risultasse invece negativa, altri test (come una conta dei globuli bianchi al microscopio) potranno fornire degli elementi utili per la diagnosi di un’eventuale infezione del tratto urinario.
Avvertenza: per prevenire la ricomparsa di una qualche infezione, é importante finire l’intero ciclo delle cure prescritte dal medico. [6]
Possibili rimedi e terapie
Un valore positivo al test dell’esterasi leucocitaria, di per sé non necessita di alcuna cura o terapia, se non dopo avere effettuati altri controlli, fino ad arrivare ad una diagnosi corretta.
Solo a questo punto il medico provvederà a stabilire la terapia più adatta: antibiotici, cortisone, antinfiammatori o altro.