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Artrite dell’anca e coxartrosi

Artrite anca

Artrite, artrosi, artrosi dell’anca

Artrite, artrosi, artrosi dell’anca

I sintomi dell’artrite e dell’artosi – rigidità e dolore durante i movimenti – possono sembrare molto simili. Le due condizioni patologiche sono però diverse.

artrite

L’artrite è una patologia infiammatoria a carico delle articolazioni. Può colpite le persone di ogni età.

I principali sintomi dolorosi di questa patologia -costituiti da una rigidità articolare e da tumefazione – si manifestano in qualsiasi momento.

Esistono diversi tipi di infiammazioni a carico delle articolazioni artrite. Tra questa anche l’artrosi.

artrosi

L’artrosi, o osteoartrosi, o osteoartrite -una delle numerose tipologie di artrite – é una malattia degenerativa cronica della cartilagine articolare. 

Sebbene ci sia in questo disturbo anche un’ infiammazione articolare, in questo caso il processo patologico primario è legato alla progressiva degenerazione dell’articolazione.

I suoi sintomi dolorosi si hanno utilizzando l’articolazioni e diminuiscono riposando.

Ad ogni modo, essendo connessa all’usura delle articolazioni, colpisce soprattutto (anche se non esclusivamente) le persone anziane.

Quindi: artrite ed artrosi sono entrambe delle patologie caratterizzate da dolori accompagnati da rigidità e da limitazioni nei movimenti delle articolazioni colpite.

artosi dell’anca (coxartrosi)

L’artrosi all’anca interessa tutta la struttura dell’articolazione dell’anca stessa, la cui sintomatoloigia dolorosa può anche arrivare ad interessare il tallone.

La coxartrosi è una causa frequente di dolore, e di irrigidimento dell’anca che si manifesta molto comunemente nella mezza età.

Per capire appieno la patologia dell’artrite dell’anca, può aiutare avere in mente la sua anatomia.

Anatomia dell’anca

Anatomia dell’anca

L’anca è un’articolazione composta dalla testa del femore e dall’acetabolo della pelvi, racchiusi da una capsula sinoviale che contiene il fluido sinoviale.

Questo fluido lubrifica l’articolazione e fornisce ai tessuti i nutrienti necessari.

Le superfici della testa del femore e dell’acetabolo sono ricoperte di cartilagine ialina, che permette di muoversi senza frizione.

È presente una struttura circolare che circonda il bordo dell’incavo, chiamato labbro acetabolare.

Il labbro acetabolare è una struttura – costituita da fibrocartilagine – shock-assorbente. Un danno al labbro durante l’attività sportiva, può predisporre più tardi all’artrite dell’anca.

Sia la testa del femore, che l’acetabolo possono essere colpiti dall’artrite.

Il danno alle superfici di cartilagine ialina dell’articolazione, può anche derivare da un trauma sportivo.

Ma è più comunemente dovuto ad uno stress ripetitivo applicato nel lungo periodo, solitamente associato ad un sovra utilizzo dell’articolazione per fini sportivi o lavorativi.

In molti individui, i segni ed i sintomi  dell’arterite compaiono solamente nella mezza età, ma il processo degenerativo comincia molto prima, e può venire accelerato da un trauma.

La cartilagine ialina è -generalmente- un materiale ultra liscio che permette un movimento senza frizione, tuttavia un danno può modificare la cartilagine e renderla meno regolare.

Col tempo e con lo stress, queste irregolarità della cartilagine diventano delle spaccature, che lasciano esposto l’osso, provocando un contatto osso-osso.

Con il consumo continuo, l’osso assume un aspetto estremamente liscio; ed infine appaiono delle microfratture.

La reazione naturale del corpo nel cercare di risolvere queste microfratture, è quella di depositare più tessuto osseo, la cui presenza si può apprezzare in una radiografia.

Un’altra caratteristica comune – che si vede dalle lastre – è la formazione di cisti ossee nello strato di osso sotto la superficie articolare, insieme all’appiattimento delle superfici articolari, e ciò perché il corpo tenta di diffondere l’area superficiale su cui vengono trasmesse le forze.

L’osteoartrite, in aggiunta ai cambiamenti nella cartilagine ialina e nell’osso sottostante, determina dei cambiamenti nei tessuti molli.

Quando l’articolazione si deforma per i cambiamenti ossei, i legamenti che sostengono l’articolazione si allungano.

C’è anche un ispessimento ed una distensione della capsula che circonda l’articolazione: entrambe queste caratteristiche peggiorano progressivamente.

I sintomi dell’artrite dell’anca

I sintomi dell’artrite dell’anca 

Il dolore è il sintomo più comune dell’artrite dell’anca.

Questo dolore può essere presente intorno all’inguine, ma può anche irradiarsi lungo la coscia o fino alla schiena.

Con il peggioramento dell’artrite, e con il concomitante deperimento muscolare, spesso il paziente comincia a zoppicare.

La debolezza dei glutei porta l’anca interessata a cedere durante ogni passo, effetto noto come Trendelenburg Gait.

La diagnosi di artrosi dell’anca, caratterizzata da una perdita di spazio articolare tra le due ossa, viene confermata da una radiografia 

Sebbene l’osteoartrite sia una malattia progressiva, i segni e i sintomi della condizione raramente peggiorano in modo lineare.

Spesso le persone sulla trentina o sulla quarantina “esagerano” un fine settimana, per esempio nello sport o nel giardinaggio, e avvertono un’infiammazione dall’articolazione degenerata.

Questa riacutizzazione può durare per 48 ore e di solito porta a rigidità (soprattutto al mattino), dolore e gonfiore dell’articolazione colpita.

Le riacutizzazioni si stabilizzano con il riposo e l’uso dei FANS prescritti da un medico.

Anche la terapia con il ghiaccio può essere utile. Gli impacchi di ghiaccio possono essere applicati per periodi di venti minuti ogni due d’ore (non applicare mai il ghiaccio direttamente sulla pelle poiché potrebbe causare una bruciatura da ghiaccio).

Gli impacchi di ghiaccio alleviano il dolore e riducono l’infiammazione all’interno del tessuto.

Prima che si verifichi un’altra riacutizzazione può trascorrere un certo periodo di tempo, ma progressivamente ogni episodio risulterà più intenso.

Inoltre, il fatto che col passare del tempo e il fatto che l’articolazione interessata venga sottoposta ad un maggiore stress, fa si che l’intervallo di tempo tra le riacutizzazioni diminuisca fino al punto in cui, alla fine, la persona avvertirà dolore anche stando a riposo.

Man mano che la malattia progredisce, i sintomi che prima erano scatenati dall’eccesso di attività, vengono innescati dall’immobilità.

Nelle fasi iniziali il riposo è essenziale: invece il disuso durante un successivo periodo di riacutizzazione, tenderà ad aggravare il problema.

  • Ciò è dovuto al fatto che la stabilità dinamica fornita dai muscoli che circondano l’articolazione viene persa in caso di perdita di massa muscolare dovuta all’inattività.
  • Ciò mette ancor più a dura prova i legamenti e in definitiva le superfici articolari stesse, producendo più dolore.

Nelle fasi successive, se c’è dolore a riposo e durante la notte, oltre a problemi di mobilità, è opportuno un intervento chirurgico di sostituzione dell’articolazione.

I trattamenti

I possibili trattamenti

L’educazione del paziente è una delle strategie terapeutiche più efficaci.

Se comprende la natura dell’osteoartrosi, il paziente può modificare il proprio stile di vita, rendendo così il problema più gestibile.

In sintesi: il paziente deve capire che troppa attività, ma anche troppo poca attività peggioreranno comunque il problema.

Ogni individuo è diverso ma, nel tempo e attraverso l’esperienza, ogni persona imparerà il livello ottimale di attività per l’articolazione colpita.

Durante la fase iniziale, le riacutizzazioni vengono trattate meglio sintomaticamente.

  • I FANS prescritti da un medico sono efficaci nell’alleviare il dolore.
  • Anche il gel anti infiammatorio può aiutare, e non presenta gli effetti collaterali associati alle pastiglie anti infiammatorie.
  • È possibile inoltre utilizzare un impacco di ghiaccio per alleviare il dolore dell’articolazione dell’anca infiammata. Gli impacchi di ghiaccio possono essere applicati per periodi di venti minuti ogni paio d’ore (non applicare mai il ghiaccio direttamente sulla pelle poiché potrebbe causare una bruciatura da ghiaccio).

Molti pazienti riferiscono che il fatto di indossare dei pantaloni riscaldati può servire ad aiutare a migliorare la situazione.

Poiché l’artrite dell’anca tende ad essere più dolorosa durante i mesi invernali, i pantaloni riscaldati sono spesso utili, in quanto il calore risulta rilassante per l’articolazione.

Una volta che l’artrite è stata formalmente diagnosticata, può essere intrapresa una strategia preventiva più a lungo termine, in maniera tale da prevenire un’eccessiva degenerazione dell’anca che potrebbe portare alla disabilità.

Ogni caso è diverso, ed una valutazione completa da parte di un fisioterapista qualificato potrà evidenziare i fattori che potrebbero aggravare il problema.

Una volta identificato il problema, il fisioterapista formulerà una strategia per affrontarlo. Può essere che l’anca sia stata posta sotto stress a causa di un’attività lavorativa ripetitiva gravante sull’articolazione.

In questo caso, potrebbe essere utile modificare questa attività, in modo che la stessa possa possa essere fatta in una posizione diversa, oppure potrebbe essere utile utilizzare delle attrezzature appositamente adattate per ridurre i carichi ripetitivi.

Il problema principale potrebbe essere dovuto alla postura o al mal allineamento del corpo.

Laddove è interessata l’articolazione dell’anca, va incoraggiata l’esecuzione di esercizi con un’ampia gamma di movimenti per ridurre la rigidità.

La capacità di movimento dell’anca può venire ridotta se la persona si rifiuta di fare degli esercizi a causa del dolore: il fisioterapista può utilizzare tecniche manuali per aiutare a mantenere la mobilità dell’articolazione.

Il dolore nell’articolazione dell’anca può portare a un’inibizione dei muscoli del gluteo. Questo porta a un circolo vizioso: un’ulteriore instabilità articolare ed un maggior dolore, il che conduce ad una maggiore inibizione e debolezza muscolare.

Gli esercizi che usano le fasce elastiche per mantenere la forza muscolare del gluteo, aiutano a fornire supporto all’articolazione colpita.

Questi esercizi di rafforzamento dovrebbero essere eseguiti sotto la supervisione di un fisioterapista.

Quando è interessata l’articolazione dell’anca, le attività di carico possono peggiorare il problema.

Correre su una superficie dura aumenta (per esempio) lo stress sulle articolazioni e ciò non è utile per una persona con osteoartrite, anche se questa utilizza delle solette ammortizzanti.

Grazie all’assenza di carichi,  nuotare é invece molto più utile alla persona con osteoartrosi dell’anca.

  • Durante questo periodo la funzione dell’anca può essere migliorata eseguendo esercizi in assenza di carichi in piscina.
  • L’utilizzo di una Buoyancy Belt consente un rapido ritorno agli esercizi in piscina per le persone affette da artrite dell’anca: si aggancia intorno alla vita e permette all’utente di fare esercizio senza appesantire la parte colpita.

Nei casi in cui il dolore dell’anca dovuto all’artrosi riduca significativamente la qualità della vita, deve essere preso in considerazione un intervento chirurgico a carico dell’anca stessa.

  • Si tratta di un’operazione estremamente efficace nella stragrande maggioranza dei casi, che porta a un ripristino della funzione.
  • Tuttavia, nonostante i numerosi progressi tecnici nella sostituzione dell’articolazione dell’anca, la “nuova” articolazione ha una durata limitata.
  • I chirurghi preferiscono quindi non intraprendere interventi sull’anca nei pazienti più giovani che hanno l’artrite.
La prevenzione

La prevenzione

Oltre ad evitare esercizi di carico e di impatto, si dovrebbe evitare di stare seduti a lungo, così pure si dovrebbe evitare di  mantenere una singola posizione per un periodo di tempo.

Dovrebbero essere prese frequenti pause per allungare l’articolazione dell’anca attraverso vari esercizi, poiché la cartilagine articolare attinge la maggior parte del suo nutrimento dal liquido sinoviale all’interno dell’articolazione, e questo ha l’effetto di fornire sostanze nutritive alle superfici articolari.

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